La notizia che, purtroppo, siamo abituati a leggere è che due gay che si baciavano sono stati caccati da un bar, un ristorante, una spiaggia etc. Questa volta, invece, la situazione è ribaltata: ad essere stata ammonita per un bacio è stata una coppia etero che si trovava in un noto bar gay di Copenaghen, il Never Mind.
La cosa ha suscitato non poco scalpore e primo fra tutti a chiedere al proprietario del locale di fare marcia indietro è stato Jobbe Joller, fondatore e leader di una delle principali associazioni lgbt danesi, la Homosocialt Fællesskab.
"Il buttafuori ha sostenuto che una condotta del genere è inaccettabile in uno locale gay – ha raccontato Joller – e che il Never Minds riceve molte email da parte dei clienti che si lamentano dell’elevato numero di eterosessuali che si recano in quel bar. Gli ho chiesto se non fosse lo stesso che dire che le persone di colore non si possono baciare dentro il Never Mind, ma mi ha detto di no e che il proprietario del Never Mind decide chi si può baciare e chi no nel suo locale".
Ma l’attivista danese non ha accettato la risposta del buttafuori ed ha risposto che "quello che sta succedendo è malato e che le persone lgbt in tutta la Danimarca stanno lottando per l’uguaglianza dei diritti e l’accettazione, mentre il Never Mind conduce la battaglia opposta".
In sostanza, dice Joller, "la comunità lgbt chiede gli stessi diritti di chiunque altro viva in questo paese e questo diventa difficile se escludiamo dalla nostra grande e diversificata comunità le stesse persone a chi chiediamo di accettare la nostra presenza e di riconoscerci i nostri stessi diritti".
Per Joller, le lamentele di chi "non si sente più in un bar gay" se dentro ci sono persone e coppie etero che si scambiano effusioni, non giustificano il comportamento del Never Mind anzi sono la versione speculare dei comportamenti omofobi che la comunità lgbt combatte quotidianamente.
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