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Cuba, la chiesa evangelica dice no ai matrimoni gay

Il referendum popolare è previsto per il prossimo 24 febbraio.

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2 min. di lettura

L’apertura della politica ai matrimoni gay a Cuba ha stupito tutti, in particolare il mondo della Chiesa.

E’ di poche settimane fa la disponibilità del presidente cubano Miguel Diaz-Canel per l’approvazione di una legge che legalizzi i matrimoni gay. L’apertura era stata mostrata nel 2010 anche dal leader maximo Fidel Castro, il quale aveva chiesto perdono per le persecuzioni. Inoltre, la figlia è da sempre una paladina dei diritti LGBT+ a Cuba. Questa legge sarebbe un grande passo in avanti per la comunità, e vede l’approvazione sia da parte della politica che da parte dei cittadini. Ad essere nettamente contro un testo simile è naturalmente la chiesa evangelica cristiana. 

Sarebbero una ventina le chiese che si sono opposte alla proposta di legge. I matrimoni gay, secondo queste, sarebbero frutto del colonialismo ideologico che è stato imposto dai Paesi ricchi. Arriva quindi un secco no, sostenuto anche da una parte della popolazione. Difatti, i cittadini di Cuba si dividono a metà, riguardo a questa legge. Da una parte, sono soprattutto i giovani ad aprire ai matrimoni gay, perché porterebbe Cuba al passo coi tempi e si mostrerebbe più libera di fronte al mondo moderno. Dall’altra parte, c’è l’opinione che l’unione tra due persone dello stesso sesso sia contro natura, vedendo quindi il matrimonio egualitario un’idea irrealizzabile.

La parola spetterà ai cittadini di Cuba

La legge sui matrimoni gay richiederebbe la modifica della Costituzione cubana,. Di conseguenza, saranno i cittadini a decidere se questo testo vedrà mai la luce. Il referendum popolare è già stato fissato per il 24 febbraio, e sarà un banco di prova per capire se l’epoca rivoluzionaria e la chiusura di fronte  a certi temi ha definitivamente lasciato Cuba. O se sono ancora molti ad appoggiare le violenze subite dalla comunità LGBT tra gli Anni ’60 e ’70, quando l’omosessualità era considerata ancora un reato (è legale solo dal 1979).

Ma riguardo al tema dell’omosessualità e alle nozze tra coppie dello stesso sesso, è da aprile che Cuba sta facendo progressi. Inizialmente si era pensato a rendere legali tutte le coppie e relative nozze. In seguito, si era aperto al matrimonio egualitario.

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4 thoughts on “Cuba, la chiesa evangelica dice no ai matrimoni gay

  1. Quando si dice “ il mondo della Chiesa” o “la Chiesa”, dovrebbe intendersi solo la Chiesa Cattolica Apostolica Romana
    Come la mamma e come la verità, anche la Chiesa può essere una sola
    La Chiesa Evangelica potrà anche denominarsi tale, ma non “la Chiesa”

  2. Spero S. Patrizio ripeta il miracolo operato in Irlanda : unico Paese al mondo nel quale il matrimonio paritario sia stato approvato con un referendum popolare. Alla faccia di tutte le “chiese” ( minuscolo , per disprezzo ).

  3. Quando si dice “mondo della kiesa” (scritto con la k perché non si merita nemmeno la corretta ortografia) s’intende il gruppo di fanatiche ed ignoranti persone che, per scaramanzia e folklore, praticano riti tribali come le messe, le confessioni e altre celebrazioni che poco hanno a che vedere con l’intelligenza umana. Quindi, a prescindere dall’aggettivo che l’accompagna (cattolica, evangelica, cazzona) il senso non cambia: la chiesa è solo un insieme d’imbecilli con QI sotto la media. Solo la cultura, lo studio e l’apertura mentale potranno sconfiggere questo cancro che si chiama chiesa ed in generale tutte le religioni che fino ad ora hanno portato solo guerre e violenze.

    Non è possibile parlare di verità laddove venga richiesto un atto di fede per la sua accettazione.

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