Fratelli d’Italia, che da oltre un anno diffonde fake news ad ampio raggio nei confronti del DDL Zan, ha chiesto ufficialmente la calendarizzazione della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo entro le amministrative di ottobre. Luca Ciriani, senatore di Giorgia Meloni, si è domandato come mai non occuparsi del DDL Zan “prima delle elezioni, se era urgentissimo un mese fa, discutiamo“. Detto da chi cerca da sempre di affossare il DDL, provando a battere qualsiasi strada esistente, risulta a dir poco comico. E infatti la maggioranza non è cascata nel tranello, avendo bocciato la proposta di Fratelli d’Italia. “Siamo chiari: Fratelli d’Italia, che ieri in Europa ha votato contro l’estensione dei diritti lgbt, vuole inserire il ddl Zan nel calendario di questa settimana per tentare di affossarlo“, ha cinguettato il deputato Pd Alessandro Zan, retwittato dal segretario Enrico Letta. “Già dopo pochi giorni ci sarebbe uno stop per le amministrative. In ottobre lo approveremo“.
Persino la Lega si è detta contraria, per bocca di Romeo: “Voteremo contro questa proposta di calendario. Teniamo conto che ci sono decreti green pass, processo civile e penale. Spazi per fare altre misure non ce ne sono”. Anche Davide Faraone, senatore di Italia Viva che solo poche settimane fa accusava il Pd di aver dimenticato il DDL Zan, ha precisato che la legge non potrà tornare al Senato prima delle amministrative. “Tutto questo è strumentalità. Lo è per chi vuole approvare il ddl Zan così com’è e lo è chi diceva che questo argomento non andava trattato”. Faraone, nel dubbio, ha ribadito che “questo provvedimento bisogna modificarlo e approvarlo con ampia maggioranza”, tendendo nuovamente la mano alla Lega di Salvini.
Ma Salvini, che è pur sempre in piena campagna elettorale, è tornato sul carro del benaltrismo spinto. Dopo aver provato ad indossare la maschera del senatore disposto ad approvare “in 5 minuti” la sua legge contro l’omotransfobia (svuotata nei contenuti e priva di senso), negli ultimi giorni ha magicamente ritrovato la strada delle “priorità”, accusando Enrico Letta di voler approvare sia il DDL Zan che lo Ius Soli. “Evidentemente viviamo su due mondi diversi”, ha scritto il leghista sui social. “Per noi le priorità sono altre: scuola, salute e rateizzazione e rottamazione delle cartelle esattoriali”. Parole che qualcuno dovrebbe spedire a Matteo Renzi, per ricordargli con chi ha deciso di stravolgere una legge di pura e semplice civiltà, dal suo partito tra le altre cose già votata alla Camera.
Il DDL Zan tornerà al senato dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative, perché attualmente Palazzo Madama è congestionata dai decreti, che scadono e hanno priorità su tutto. Tra metà ottobre e dicembre dovrà necessariamente essere approvato. Possibilmente senza alcun tipo di modifica. In caso contrario dovrà ricominciare l’iter alla Camera.
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