DDL Zan, da Forza Italia precisano: “Se il testo rimarrà questo, non lo voteremo”

"Siamo contrari a introdurre reati di opinione", ha tuonato il deputato FI Enrico Costa. Peccato che il reato di opinione, nel DDL Zan, NON ci sia.

giornata contro l'omotransfobia
3 min. di lettura

Oggi è il giorno degli oltre 1000 emendamenti al DDL Zan, atteso in Commissione Giustizia prima di sbarcare alla Camera il 27 luglio. Di quei 1017 emendamenti, 17 sono di Forza Italia, che per mesi ha strizzato l’occhio alla maggioranza di governo, facendo intuire un possibile voto favorevole alla legge contro l’omotransfobia e la misoginia.

A fine giugno Anna Maria Bernini, senatrice, rivendicava la sua vicinanza alla comunità LGBT, ma alla vigilia del voto alla Camera le carte sono state inevitabilmente scoperte. Perché Enrico Costa, deputato e responsabile del dipartimento Giustizia di Forza Italia, ha fatto capire dalle pagine de LaRepubblica che il DDL Zan, così come è oggi, Forza Italia non lo voterà. Esattamente come Lega e Fratelli d’Italia, alleati sovranisti che da settimane cavalcano menzogne ad uso e consumo degli omofobi.

Sì a contrastare la violenza, no a contrastare le idee. Se il testo rimarrà questo, non voteremo la legge. Siamo un partito di matrice liberale. Riteniamo giustissimo punire comportamenti violenti e anti giuridici. Ma è pericoloso punire penalmente chi afferma le proprie idee. Vogliamo colpire i crimini di odio, ma tutelare la parola in quanto libera espressione di ciascuno. Siamo contrari a introdurre reati di opinione.

Peccato che il reato di opinione, all’interno del DDL Zan, non ci sia. L’ennesima fake news nei confronti di una legge che andrebbe sempre comunque a tutelare le ‘opinioni’, fino a quando quest’ultime non diventino incitamento all’odio e alla violenza. Ma Costa insiste, proponendo questa condizione.

Abbiamo presentato 17 emendamenti. Ne cito uno per tutti, quello che esclude ogni forma di sanzione di fronte alla libera espressione di un’opinione o di un convincimento e di fronte a condotte che rientrano nel pluralismo delle idee e nella libertà della scelta. Questo emendamento è una condizione imprescindibile, ma il testo andrà valutato nel suo complesso. Ad esempio, è del tutto fuori luogo l’articolo 5 che istituisce la ‘giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia’.

L’impressione, chiara ed evidente, è che Forza Italia voglia ‘svuotare’ la legge, alleggerirla, come avvenne nel 2013 con il DDL Scalfarotto, rendendola di fatto un contentino, una bandierina. D’altronde lo stesso Costa parla pubblicamente di ‘storture di un testo che, così com’è adesso, non piace neppure a noi’. Ma a tirar troppo la corda, è evidente, si rischia pesantemente di rimanere con niente in mano. A rimarcarlo Arcigay.

Questo testo di legge – dichiarano i consiglieri e le consigliere in un ordine del giorno approvato all’unanimità – , frutto di un compromesso fra le nostre richieste e la volontà legislativa delle forze politiche parlamentari, non esaurisce in modo completo i bisogni del contrasto all’odio e le necessità di tutela e assistenza che le persone LGBTI+ e le donne vittime di quella violenza richiederebbero, tuttavia il testo depositato raccoglie alcune nostre storiche istanze e interviene in modo utile su diversi aspetti legali, sociali, culturali e di tutela che investono la vita delle persone che la nostra associazione vuole rappresentare, ed è pertanto nostro compito seguire con attenzione il percorso di questo testo legislativo che interviene sui nostri diritti e che può contribuire a far fare un passo avanti all’Italia nella direzione della tutela e della piena inclusione di cittadinanza per le persone LGBTI+”.

Nella discussione che Arcigay ha avuto al suo interno – commenta il segretario generale Gabriele Piazzonisono emersi chiaramente due rischi che preoccupano la comunità di attivisti: il primo è legato all’ipotesi che si ripeta quanto successo anni fa col testo Scalfarotto, sabotato da un emendamento che paradossalmente costruiva, nelle violenze e nelle discriminazioni, un salvacondotto che favoriva proprie le organizzazioni smaccatamente omofobe. Non accetteremo che si tenti di trasformare una legge contro le discriminazioni nel certificato che le rende addirittura legittime. In secondo luogo, respingeremo ogni tentativo di svuotare l’efficacia delle misure di prevenzione e di supporto alle vittime riducendo i già risicati fondi stanziati dalla legge, importanti tanto quanto la parte penale del testo. Per scongiurare questi e tutti gli altri pericoli che la discussione farà emergere, noi saremo pronti e pronte alla mobilitazione“.

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Renzo Loi 21.7.20 - 12:29

naturalmente sareste voi , tanto democratici ,a stabilire quado un'idea è incitamento a odio e violenza e quando no..mi vien che ridere:))))))

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