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Francesca Pascale: domani potrei amare una donna

“Oggi scenderei in piazza con le Sardine, ma resto berlusconiana”. Questo ed altro in un’ intervista ad Huffpost

Francesca Pascale: domani potrei amare una donna - Francesca Pascale - Gay.it
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Qualche perplessità onestamente, la lunga intervista rilasciata a Huffpost da Francesca Pascale la fa sorgere, quando snocciola una serie di dichiarazioni storico-politiche un po’ dubbie, a nostro vedere.

Ma accogliamo con grande favore l’impegno della Pascale per i diritti LGBTQ e contro il sovranismo becero, nonchè la nascita della sua associazione, annunciata per Gennaio.

Non possiamo però esimerci da un minimo di critica, e non per preconcetti verso Berlusconi o verso la destra, ma per le affermazioni contenute nell’intervista.

Francesca Pascale dice testualmente “nelle Sardine trovo elementi di quella rivoluzione liberale propri della discesa in campo di Silvio Berlusconi, scenderei in piazza col loro” .

Non possiamo certo essere d’accordo: anche se Francesca nel 1994 aveva 10 anni, come si può accomunare un partito azienda come Forza Italia fatto da manager, tv e miliardi con un movimento spontaneo di ragazzi, chiaramente di centro sinistra, che nasce proprio per opporsi a Salvini (e Forza Italia) specie nelle regionali in Emilia Romagna?

Oppure quando vede nel fidanzato, alleato da 30 anni con Salvini e Meloni l’argine al sovranismo e alla discriminazione.

Certo, Silvio in teoria è un liberale, ma come molti liberali italiani lo è stato solo in economia. Nell’ambito dei diritti invece si è sempre schierato col Vaticano e il suo consenso ha sempre poggiato, specie negli anni d’oro, sull’aderenza a valori fortemente cattolici e conservatori.

Al contrario di ciò che avviene in paesi con una vera cultura liberale, come ad esempio il Regno Unito, dove i matrimoni gay sono stati introdotti da un conservatore, Cameron, e non dai laburisti.

Vogliamo poi parlare delle barzellette sui gay, della figura della donna nel palinsesto Mediaset, delle annunciate ma mai messe in pratica iniziative a favore del mondo LGBTQ, come quelle della famosa cena Luxuria Pascale Berlusconi?

Sorvoliamo infine sulla definizione del leghista Maroni, “un ministro “inclusivo” (sic) in tema di immigrazione. Stiamo parlando degli anni della Bossi Fini, per chi sa di cosa si sta parlando basta questo.

Ma passiamo oltre.

Accogliamo invece con grande piacere il fatto che Francesca Pascale, a parte le ingenuità storico-politiche (chiamiamole così), mostra di fare sul serio, almeno nelle varie interviste rilasciate finora, e di voler sostenere con atti concreti la lotta per i diritti.

La Pascale infatti a Gennaio farà nascere la sua associazione, “I colori della libertà”, in difesa dei diritti della collettività arcobaleno e dei bambini e delle donne svantaggiate.

E interrogata sulla sua vita sentimentale dice:

Non sono né etero né gay, sono libera. Amo Berlusconi, ma se domani scegliessi di vivere in una famiglia arcobaleno?

Il clamore e la curiosità che suscita questa mia dichiarazione sono il sintomo che c’è ancora tanto da fare… non amo le definizioni, né le categorie.Oggi amo Silvio ma se domani mi innamorassi di una donna, che male ci sarebbe?Lamore è il principio cardine della vita e allinterno di quello tutto è possibile. Quindi non pianifico la mia vita secondo uno schema precostituito. Lunico confine che vedo non è tra eterosessuali e gay ma tra libertà e repressione, tra dignità e pregiudizio, tra cultura e ignoranza.

 

 

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