Il governo gallese si smarca dal governo inglese e lavora ad un divieto totale nei confronti delle terapie di “conversione”, che non vada ad escludere nessuno. Boris Johnson, premier inglese, ha infatti annunciato di volerle vietare ad esclusione delle persone trans.
Il viceministro del governo gallese, Hannah Blythyn, ha rivelato l’intenzione del Governo, presa insieme a NHS Wales e alla Coalition Against Conversion Therapy, firmando da subito un memorandum d’intesa per vietare la pericolosissima pratica.
“Come governo, ci siamo impegnati a garantire di diventare la nazione LGBTQ+ più amichevole d’Europa, dove nessuno è escluso o lasciato indietro”.
Blythyn ha sottolineato come il governo gallese stia attualmente “cercando una consulenza legale per porre fine unilateralmente alla pratica della terapia di conversione”. Ha anche rimarcato come andranno ad “educare e sensibilizzare sugli orrori e sull’inefficacia di simili pratiche istituendo una campagna ad hoc in Galles”.
Il governo gallese, inoltre, vuole comprendere l’impatto che le terapie di “conversione” hanno sui sopravvissuti, in modo che i servizi di supporto possano essere migliorati. “Attraverso le misure che ho annunciato e il coinvolgimento di partner in settori cruciali, sono fiduciosa che insieme possiamo e dobbiamo raccogliere la sfida per rendere il Galles la nazione più amichevole d’Europa per le persone LGBTQ+, dove ogni angolo del nostro Paese si riveli luogo sicuro per le persone LGBTQ+, in cui vivere apertamente e autenticamente come se stesse”.
Un annuncio che arriva poche settimane dopo la clamorosa decisione presa da Boris Johnson, intenzionato a vietare le terapie di conversione ad esclusione delle persone trandgender. Oltre 100 organizzazioni LGBTQ+ inglesi hanno protestato contro il governo, affondando l’annunciata conferenza sui diritti globali LGBTQ “Safe To be Me”, prontamente cancellata.
Un sondaggio YouGov ha precisato come la maggioranza della popolazione del Regno Unito sostenga un divieto totale e inclusivo delle terapie di “conversione”. Il 62% delle persone del Regno Unito vorrebbe un divieto totale, comprendente anche le persone trans. Quasi 200.000 persone hanno firmato una petizione a riguardo, chiedendo al governo Johnson di tornare sui propri passi.
Negli ultimi anni Francia, Brasile, Ecuador, Malta, Albania e Germania hanno messo al bando le terapie riparative.
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