Torna a dire la sua a proposito delle "questioni gay" Carlo Giovanardi. L’occasione è un’intervista per il canale youtube di Klaus Davi, Klauscondicio, nella quale il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio si spinge addirittura a dare consigli a gay e trans come quello di evitare effusioni in pubblico.
I baci in pubblico – «Premesso che la mia condanna dei fatti di violenza che hanno colpito i gay è totale – ha detto Giovanardi -, sono tuttavia dell’avviso che la manifestazione dell’omosessualità, come anche dell’eterosessualità, in luoghi pubblici debba sempre seguire criteri di buon gusto e di rispettabilità. Questo vale sia per le coppie etero che per quelle gay, sia chiaro. Ecco, prego i gay, come anche gli etero, di contenere nell’ambito del lecito le loro effusioni nel rispetto della collettività". Durante il programma l’esponente del PDL ha detto che «Se mi trovo in un contesto familiare, che so, in una spiaggia affollata di famiglie o in un asilo con minorenni che vanno in giro, credo che certe cose non debbano accadere. Questo vale per tutti. Le effusioni provocatorie vanno bandite".
Gay Pride e la legge contro l’omofobia – Il senatore è intervenuto anche
a proposito del Gay Pride: «a Paola Concia e Franco Grillini – ha detto – ho sempre chiesto cosa c’entri la difesa di un orientamento sessuale diverso con il Gay Pride, nell’ambito del quale le persone ballano nude, si travestono da preti e da suore, irridono alla religione, prendono per i fondelli il Vaticano. Che cosa c’entra l’omosessualità con la sguaiataggine, il carnevale e la provocazione?». «Sono assolutamente favorevole – ha precisato Giovanardi – del fatto che una norma preveda un’aggravante di pena a tutela di chi viene aggredito soltanto ed esclusivamente per il proprio orientamento, ma non sono d’accordo ad aggiungere anche che debba essere punito chi ritiene che a scuola vada insegnato che il rapporto normale è quello fra uomo e donna. È fuori discussione che il rapporto fisiologico che fa continuare il mondo è quella tra un uomo e una donna e un vescovo deve poter continuare a dire questo senza essere incriminato».
Il caso del bacio al Colosseo – Giovanardi ha anche accennato al caso della coppia di ragazzi arrestata
dai carabinieri due anni fa davanti al Colosseo, spingendosi però a emettere una sentenza prima ancora dei giudici. I carabinieri «furono ingiustamente criminalizzati e vanno riabilitati – ha detto – posso affermare con tranquillità che si sarebbero comportati allo stesso modo se la coppia fosse stata eterosessuale. Si tratta comunque di atti osceni in luogo pubblico Invece in quella occasione si sollevarono ben 3 ministri a difendere i gay.» «Se al Colosseo -ha concluso Giovanardi- qualcuno pretende di fare l’amore, giustamente i carabinieri li fermano e li portano in caserma, poiche’ non e’ consentito ne’ a omosessuali ne’ a eterosessuali di tenere atteggiamenti offensivi per il sentimento comune della gente».
L’invito a venire al Gay Pride – «Caro Giovanardi – ha scritto l’onorevole Paola Concia al Sottosegretario -, sono a chiedertelo con il cuore in mano: partecipa con me al Gay Pride, vieni a vedere chi siamo, a conoscerci per superare quelli che, stando almeno alle tue dichiarazioni, sembrano essere scontati pregiudizi». Un invito accettato da Giovanardi – per l’appuntamento del 2011 – e a certe condizioni. «Non ho nessuna difficoltà ad aderire all’invito dell’onorevole Concia di partecipare al Gay Pride, ma all’edizione del prossimo anno se il 4 luglio a Roma la manifestazione dell’orgoglio omosessuale avrà archiviato quegli aspetti sguaiati ed offensivi dell’altrui sensibilità che nulla hanno a che fare con la difesa dei diritti degli omosessuali».
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