L’ultima trovata nell’infinita trattativa di governo con l’alleata Giorgia Meloni. Matteo Salvini, uscito malconcio dalle ultime elezioni politiche con la Lega che ha preso la metà dei voti rispetto al 2018, vorrebbe almeno cinque ministri leghisti. E se il desiderio di tornare al Vimilane rimarrà probabilmente solo e soltanto un sogno, Salvini ha messo nel mirino due ministeri.
Quello degli Affari regionali e uno della “Famiglia e Natalità“, come riportato da LaRepubblica, che andrebbe probabilmente a sostituire il ministro per le pari opportunità e la famiglia, negli ultimi 3 anni presieduto da Elena Bonetti. Precedentemente, come dimenticarlo, fu proprio un leghista, Lorenzo Fontana, a guidare il ministro per la famiglia e le disabilità, dal 1º giugno 2018 al 10 luglio 2019. All’epoca Fontana, che patrocinò il contestatissimo Congresso della Famiglia di Verona, dichiarò pubblicamente guerra alle famiglie arcobaleno, sottolineando come ‘la famiglia che riconosciamo è quella sancita e tutelata dalla Costituzione’, per poi tuonare: ‘le famiglie gay non esistono’.
Al neonato ministero della “Famiglia e Natalità” la Lega potrebbe proporre Simone Pillon, rimasto fuori dal Parlamento perché non rieletto ma pronto ad abbracciare incarichi di governo, se non lo stesso Fontana, mentre Fratelli d’Italia potrebbe rilanciare con Maria Rachele Ruiu di Pro Vita, antiabortista, anti-gender e anti-LGBT, appena eletta grazie a Giorgia Meloni.
Quel che è certo, non ci sarà spazio per ‘altri’ tipi di famiglie extra Mulino Bianco anni ’90 nel nuovo Ministero voluto dalla destra di governo.
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