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Guerra Russia Ucraina, i rifugiati africani queer discriminati alla frontiera e in grave pericolo

Ci sono rifugiati ucraini di serie A e di serie B, soprattutto se sei nero e LGBTQ+.

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Mentre i missili russi continuano a piovere sull’Ucraina, ci sono profughi e profughi per il resto d’Europa. Gli omosessuali africani in fuga dalle bombe di Putin stanno affrontando “violenze” indicibili, hanno denunciato gli attivisti. Negli ultimi giorni ci sono state segnalazioni diffuse di razzismo al confine nei confronti dei rifugiati africani, così come per altre persone di colore.

I funzionari di frontiera ucraini e l’esercito hanno spinto le persone nere in fondo a lunghe file, spesso ideate in base all’etnia di origine, impedendo loro di salire sui treni, dando loro cibo stantio e picchiandoli con i manganelli. A molti è stato impedito di attraversare il confine. Gli ucraini bianchi, nel frattempo, vengono lasciati passare e sono ben accolti dai Paesi vicini, Ungheria e Polonia in testa, che hanno congelato il visto temporaneo per i profughi ucraini proprio per “differenziare” gli arrivi.

“Quando la crisi ucraina è esplosa e la gente è fuggita per mettersi in salvo, la supremazia bianca si è manifestata, con i diritti umani fondamentali rifiutati ai rifugiati neri. Sapevamo che gli africani omosessuali avrebbero affrontato violenze”, ha detto a PinkNews Faris Cuchi Gezahegn, co-fondatore di House of Guramayle.

Su Twitter House of Guramayle ha inoltre denunciato l’approdo in Paesi omotransfobici di questi rifugiati: “Oltre alla loro pelle nera, la loro identità queer li metterà in grave pericolo dal momento che i cosiddetti Paesi ‘sicuri’ non sono queer-friendly”.

House of Guramayle sta lavorando insieme ad Afro Rainbow Austria per sostenere le persone africane queer che sono state colpite dalla guerra in Ucraina. “È molto importante per noi mobilitare le risorse della comunità che mettono al centro gli africani queer, a partire da alloggi in mano a persone queer nella migliore delle ipotesi, o almeno alleati queer”, ha spiegato Gezahegn. “Vogliamo rendere i fondi accessibili a tutti in modo che i nostri fratelli omosessuali abbiano la capacità di trovare sicurezza in modo dignitoso, mobilitando inoltre trasporti o percorsi più sicuri”.

House of Guramayle e Afro Rainbow Austria chiedono di far circolare un modulo per gli africani queer bisognosi di aiuto, invitando coloro che hanno risorse come cibo, alloggio e consulenza legale, a farsi avanti. Molti rifugiati in fuga dall’Ucraina cercano asilo nei “cosiddetti Paesi sicuri, come Polonia, Ungheria e Romania”, ha detto Gezahegn, ma “questi non sono Paesi sicuri per le persone queer” a causa delle leggi omotransfobiche vigenti.

Alcuni nasconderanno chi sono, “passando” per etero o cisgender. Ma non tutti possono permettersi questa opzione. “Le persone trans, non binarie e non conformi al genere sono immensamente in pericolo”, ha sottolineato Gezahegn, “e sottolineiamo davvero la gravità del pericolo a cui sono esposte”. “Stiamo facendo del nostro meglio per aiutare i nostri fratelli queer”.

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