Sono passati ormai 12 anni da quando Gianni Versace perse la vita per mano di Andrew Cunanan. La villa di Miami su Ocean Drive, teatro dell’efferato omicidio, è stata venduta tempo fa e la maison è passata in mano al fratello Santo che la guida – insieme alla sorella Donatella – quando non è impegnato in Parlamento. Eletto nele file del Pdl alle ultime elezioni, ieri, è stato invitato alla tramissione de La7 Exit per rispondere del suo voto.
La domanda che gli ha rivolto Ilaria D’Amico avrebbe potuto essere insidiosa: «Lei come ha votato sulla pregiudiziale di incostituzionalità?», gli aveva chiesto la conduttrice. «Voto sempre a favore dei diritti, per questo ho votato contro la pregiudiziale», aveva risposto Santo Versace uscendo dall’imbarazzo più che dignitosamente. Aveva anche aggiunto «Mio fratello aveva in più occasioni fatto coming out, e in azienda sono in minoranza come eterosessuale». Falso. Santo Versace ha votato a favore della pregiudiziale contribuendo ad affossare la legge contro l’omofobia e ad equiparare pedofilia e necrofilia all’omosessualità vissuta con naturalezza anche dal fratello. Un voto non decisivo, ma incoerente. con la sua storia familiare, con la sua storia aziendale e con quanto affermato ad Exit.