Tornare alla Mostra del Cinema di Venezia 40 anni dopo la prima volta e 9 anni dopo l’ultima. Gianni Amelio, Leone d’Oro nel 1998 con Così ridevano e dal 2014 dichiaratamente omosessuale, sarà in Concorso al Lido con Il Signore delle Formiche, dall’8 settembre nelle sale d’Italia con 01 Distribution.
Il Signore delle Formiche ricostruirà il famigerato “caso Braibanti“, primo caso di omofobia di Stato. Alla fine degli anni 60 si celebrò a Roma un processo che fece scalpore in tutto il mondo. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne.
Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma.
Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.
Protagonisti Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco e per la prima volta Leonardo Maltese. Deceduto nel 2014, Braibanti era già stato ricordato nel 2020 da un doc acclamato e premiato.
QUI l’intero programma di Venezia 79, mai così tanto queer come quest’anno, senza dimenticare la nostra intervista a Daniel N. Casagrande, creatore del Queer Lion.