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Sopravvissuta a terapie di conversione: “Ho pensato al suicidio per sfuggire all’inferno in cui mi trovavo”

“Sono a conoscenza di altri che sono stati violentati, folgorati, picchiati violentemente o bruciati”, ha confessato Jayne Ozanne.

Sopravvissuta a terapie di conversione: "Ho pensato al suicidio per sfuggire all'inferno in cui mi trovavo" - Jayne Ozanne - Gay.it
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Jayne Ozanne è una donna lesbica, evangelica nonché membro del Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra. Ed è sopravvissuta alle terapie di conversione. Ex consulente del Governo per le pari opportunità, ha dichiarato al Daily Mail di aver passato quasi due decenni a sopportare l’incubo delle terapie, mentre vari leader religiosi cercavano di “cacciare” la sua omosessualità. Jayne ha raccontato la sua storia dopo il discorso della regina Elisabetta II, che ha ufficializzato l’impegno del governo Johnson di presentare in parlamento un divieto alle terapie di conversione.

Ozanne è cresciuta come donna cristiana e dopo essersi laureata all’Università di Cambridge nel 1990 si è innamorata di una collega. Ha provato a dire a sè stessa che era una fase, “una tantum”, ma la sua attrazione per le donne è rimasta. All’età di 32 anni Ozanne è andata a una conferenza cristiana, dove è stata avvicinata da un “terapista” che l’ha “esortata a vomitare” il male dentro che aveva dentro di sè. Letteralmente.

Senza battere ciglio, tirò fuori un secchio. Questa era ovviamente una pratica standard. Fu orribile. Mi ha fatto credere che dentro di me viveva una presenza demoniaca che doveva essere esorcizzata. Ovviamente non ha funzionato. Ero ancora attratta dalle donne. Ma dopo mi sono sentita così in colpa e piena di vergogna che mi sono sottoposta a infinite terapie.

Un altro “terapista” l’ha incoraggiata a vomitare il suo “problema” per ore e ore, nel suo salotto, provocandole la rottura dei vasi sanguigni dentro e intorno ai suoi occhi. E se gli effetti fisici di queste mostruose sessioni erano orribili, gli effetti mentali lo erano ancor di più.

Il dolore fisico delle sessioni era già abbastanza importante, ma la tortura psicologica era così profonda che mi ha lasciato desiderare di morire solo per fermarne l’agonia. In effetti, spesso ho pensato di togliermi la vita solo per sfuggire all’inferno in cui mi trovavo.

Costretta “costantemente” a sentirsi sbagliata e peccatrice, Ozanne è letteralmente crollata, tanto da richiedere un ricovero ospedaliero. Solo a quel punto è riuscita ad uscirne. La donna è ora direttrice della Fondazione Ozanne, che lavora con “organizzazioni religiose per eliminare la discriminazione basata sulla sessualità o sul genere”. È stata uno dei tre membri del comitato consultivo LGBT + del governo che nel marzo scorso ha abbandonato il proprio ruolo, accusando il partito conservatore di creare un “ambiente ostile” per le persone LGBT +.

Ci sono decine di migliaia di persone nel Regno Unito che hanno sopportato tutto questo. Ne conosco almeno un migliaio io stessa. Succede ogni giorno nei sobborghi verdeggianti e nelle città universitarie. Sono a conoscenza di altri che sono stati violentati, folgorati, picchiati violentemente o bruciati. Oggi non riesco a credere di averlo permesso. Ma dimostra solo quanto sia facile diventare una vittima. Dobbiamo inviare un chiaro segno che non è tollerabile, che le persone che le praticano saranno perseguite.

Via social Jayne ha ribadito: “La preghiera non è preghiera se ti fa odiare te stesso in quanto LGBT! Quella è una “preghiera di odio””.

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