Sembrano lontanissimi i tempi in cui si dava ormai per certa la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane. La superficialità dei contenuti della sua campagna elettorale e la controversa nomina di JD Vance come candidato alla vicepresidenza stanno mettendo in evidenza le prime crepe in un quadro politico sempre più instabile per il tycoon, lasciando presagire un esito tutt’altro che scontato.
La situazione si è infatti ribaltata: se prima era molto più semplice per il leader repubblicano prendersi gioco di un avversario in evidente difficoltà, l’ingresso di Kamala Harris e del vice Tim Walz nella corsa alla Casa Bianca ha mandato in fumo mesi di strategia basati sulla presunzione di un confronto meno impegnativo, costringendo il campo repubblicano a rivedere in fretta e furia le proprie tattiche per affrontare una sfida molto più agguerrita e imprevedibile.
Un’impresa che si preannuncia più ardua del previsto, specialmente dopo la diffusione di alcune foto che ritrarrebbero JD Vance in drag durante il suo periodo di studi a Yale, smascherando l’ipocrisia della sua retorica profondamente transfobica e sollevando dubbi sulla coerenza e credibilità del candidato repubblicano agli occhi dell’elettorato in un momento cruciale della campagna elettorale.
Parrucca bionda, makeup esagerato e attitudine da cover girl, le foto dell’oggi senatore dell’Ohio hanno rapidamente fatto il giro dei social, a partire da un post condiviso su X dall’influencer e podcaster americano Matt Bernstein domenica scorsa, dopo aver ricevuto il materiale da un certo Travis Whitfill, ex studente della prestigiosa università statunitense.
Un fenomeno diventato virale sotto l’hashtag #SofaLoren – nome drag assegnato a Vance dal popolo social e attribuibile a una leggenda metropolitana già smentita secondo la quale il repubblicano avrebbe intrattenuto in gioventù rapporti sessuali con un divano.
“Dobbiamo ammettere che “Sofa Loren” JD Vance primeggia nel guyliner. Anni di pratica” scrive un utente.
gotta admit #SofaLoren @JDVance does have a tight guyliner game. Years of practice. pic.twitter.com/uaeff4sojq
— Socialism with American characteristics (@pavlovsdevildog) August 12, 2024
“Migliorato nel makeup, ma la performance è ancora scadente” commenta un altro.
His make up got better but damn he needs to work on his delivery. He’s so bad at this. #SofaLoren pic.twitter.com/l8sGjNZ6MH
— Jameskelly (@Jamesdotkelly) August 11, 2024
E qualche utente affonda ancora più duramente: “Come lesbica dichiarata da 50 anni mi chiedo: ma se non riesci ad essere onesto con te stesso, come possiamo aspettarci la tua onestà come vicepresidente davanti all’intera nazione?“.
He’s changed his name three times, and gone through a number of other changes as well.
As an out lesbian for 50 years, I have to ask —
If you can’t be honest with yourself, how can we expect you to be honest with an entire nation as Vice President?#SantosVibes#SofaLoren pic.twitter.com/l4WE0u9QSO— DaneDame (@danedame17) August 12, 2024
Ancora nessuna conferma né smentita della veridicità delle immagini che, secondo quanto riportato dalla testata americana Daily Beast, sarebbero state scattate da uno dei compagni di classe di Vance nel 2012 durante una festa di Halloween, per poi circolare in una chat privata tra vecchi compagni di classe negli scorsi giorni.
Niente di male, se non fosse che lo “scandalo” è emerso proprio nel giorno in cui Vance aveva criticato Kamala Harris ed il suo compagno di corsa, il governatore Tim Walz, accusandoli di “non sentirsi a loro agio nella propria pelle“ e di “cercare di convincere gli americani che i repubblicani sono quelli strani”.
Debacle che fa seguito a un altro affondo subito da Vance nelle scorse settimane: secondo le indiscrezioni, il vice di Trump apparirebbe spesso in pubblico indossando un sottilissimo velo di eyeliner per esaltare il colore dei propri occhi – un affronto imperdonabile per la mascolinità tossica sostenuta dai seguaci del duo repubblicano.
Per un esponente dell’ultradestra che ha basato la propria campagna sulla demonizzazione della comunità LGBTQIA+ – e in particolare quella trans – sarà infatti difficile ricostruire la propria credibilità agli occhi di un elettorato estremista che oggi diventa un’arma a doppio taglio.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.