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Kenya, il presidente Uhuru Kenyatta ribadisce: ‘I diritti LGBT a noi non importano’

Una chiusura netta nei confronti dei diritti LGBT. Il presidente del Kenya ribadisce quasi con orgoglio la ‘natura’ omofoba del proprio Paese.

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2 min. di lettura

In Kenya l’omosessualità è ancora oggi illegale.

Le sezioni 162 e 165 del Codice Penale criminalizzano il comportamento omosessuale ed il tentativo di comportamento omosessuale, riferito come “conoscenza carnale contro l’ordine della natura” e ne stabiliscono la punizione, dai 5 ai 14 anni di carcere. Eppure secondo Uhuru Kenyatta, presidente Kenyota, i diritti LGBT non possono essere all’ordine del giorno. Il motivo? Non hanno tutta questa importanza.

Intervistato da Christiane Amanpour della CNN, Kenyatta è stato netto: “Voglio essere molto chiaro. Non mi occuperò di un argomento che non è di alcuna importanza per il popolo e la Repubblica del Kenya. Questo non è un problema legato ai diritti umani – questo è un problema della società. È un problema della nostra stessa base, della nostra cultura come popolo. Indipendentemente da quale comunità vieni, questo non è accettabile, questo non è piacevole“.

Una chiusura netta, sprezzante, così proseguita.

“Questo non riguarda il mondo che ci guarda e dice “sì” o “no”, questo riguarda lo stesso popolo del Kenya, che ha redatto una sua costituzione. Dopo diversi anni, hanno ribadito che questo non è un argomento che li vede disposti ad impegnarsi”.

Pressato dalla giornalista, basita dinanzi alle sue parole, Uhuru ha provato a concedere future speranze per le persone omosessuali del proprio Paese.

Negli anni a venire, forse molti anni dopo la mia presidenza, chissà,  questo sarà forse un punto che la nostra società vorrà liberamente e apertamente discutere. Devo essere onesto con te. Questa è la posizione che vogliamo mantenere. Queste sono le leggi che abbiamo. E quelle leggi sono supportate al 100% dal 99% del popolo keniota, indipendentemente da dove provengono“.

Checché ne dica Kenyatta, i diritti LGBTQ potrebbero presto andare incontro ad una svolta nel Paese. Questa settimana, il 26 aprile, la Corte Suprema del Kenya dovrà esprimere il proprio verdetto sul fatto che l’omosessualità rientri o meno tra i divieti in quanto  “sesso innaturale”. Dovesse cadere, i giudici legalizzerebbero il sesso gay.

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