L’omofobia in salsa italiana dura fino alla fine dell’anno, senza pause, senza limiti, senza vergogna. A dire l’ultima – ma il 2011 ha ancora un giorno e non ci sarebbe da sorprendersi se anche il 31 dicembre qualcuno dicesse altro – Roberto Calderoli (Lega Nord) al raduno della Bèrghem Frecc di Albino. Umberto Bossi, dal palco, ha preso di mira il premier Mario Monti, contro cui nelle ultime settimane sono state rivolte critiche alla maniera leghista, senza risparmiare linguaggi coloriti. Dalla platea è allora partito un coro: "Monti vaffa…". Calderoli, per non farsi sfuggire la ghiotta occasione ha risposto "Magari gli piace". Una battuta nemmeno tanto velatamente omofoba alla maniera più calderoliana che c’è: quella della volgarità mista alla presunzione di essere anche simpatici.
Il 2011 si chiude così – ma lo abbiamo detto, rimane ancora un giorno utile per dire l’ultima battuta omofoba dell’anno – all’insegna dell’offesa per la diversità con lo stile abusato della battuta da bar. Peccato che ci sia poco da ridere, nel paese e anche in casa leghista. I raduni e l’opposizione al governo Monti della Lega, infatti, sono pensati per placare la rabbia della base, poco contenta degli scarsi risultati che i suoi ministri – compreso Calderoli – hanno portato a casa durante l’esperienza al governo Berlusconi.
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