Mancanza di sostegno sociale
Sebbene negli anni ci siamo evoluti, avanzando in diversi aspetti legislativi e culturali, purtroppo continuiamo a vivere in un contesto sociale in cui il nostro collettivo non è integrato. La società che ci circonda è ancora caratterizzata da una certa ostilità nei confronti della comunità LGBT. Il fatto che in diversi Paesi non esista alcuna regolamentazione per le coppie dello stesso sesso è emblematico. La mancanza di protezione che le coppie omosessuali ricevono (per potersi sposare o avere figli) fa sì che scarseggino gli incentivi, gli strumenti e i modelli di riferimento per restare assieme.
Non si tratta di assumere un atteggiamento vittimistico o polemico. Dobbiamo ricordarci di non idealizzare l’amore eterosessuale. Tutte le coppie trovano ostacoli durante il loro cammino. Tuttavia, bisogna tenere a mente che il mondo di cui facciamo parte rimane eteronormativo. Pertanto, la “normalità” è tuttora sinonimo di “maggioranza”. Ed essendo l’eterosessualità maggioritaria dal punto di vista demografico, molti bambini continuano a crescere in contesti educativi che non sono aperti a (ri)conoscere la diversità e ad accogliere le differenze. Se pensiamo al nostro Paese, la mancanza di un’educazione di genere fa sì che a scuola non venga spiegato ai piccoli che esistono diverse tipologie di famiglie. Nei libri per l’infanzia, quando viene descritta la struttura della famiglia, possiamo vedere il classico disegno composto da papà, mamma e figli. Questo è un problema, in quanto il sostegno sociale, che ovviamente possiede molteplici dimensioni, è essenziale per tutte le persone queer, fin dalla tenera età. Come ci insegna la psicoanalisi, il riconoscimento è ciò che fonda la fiducia in sé. Il fatto che tale riconoscimento manchi comporta difficoltà aggiuntive per la nostra comunità, tanto a livello individuale che di coppia.