Pregiudizi interni
Questa è forse la difficoltà più grande quando si tratta di gettare le basi di una relazione sentimentale soddisfacente e duratura. È un problema del quale è facile non rendersene conto, in quanto siamo più concentrati (seppur legittimamente) a mettere in discussione i pregiudizi che gli eterosessuali hanno su di noi. In questo modo però corriamo il rischio di dimenticare che anche noi gay abbiamo pregiudizi nei confronti delle altre persone della nostra comunità. Il problema è che, quando si prendono per veri, questi stessi influenzano profondamente il modo in cui viviamo le nostre relazioni.
Facciamo un esempio. Se io sono convinto che tutti i gay pensano solo al sesso e che quindi non potrò mai trovare un partner serio, ciò che probabilmente farò sarà intrattenere esclusivamente rapporti occasionali, dando per scontato che questo è ciò che gli altri si aspettano da me e ciò che anch’io posso aspettarmi da loro. Tuttavia, se rimango in questo circolo vizioso di credenza limitante, non mi darò mai l’opportunità di confutare il mio pregiudizio iniziale. Piuttosto il contrario. Se mi limito a collezionare storielle di una notte, è molto plausibile che non riesca a instaurare una relazione sentimentale con un altro uomo. Questo alla lunga mi porterà a convincermi che il mio pensiero di partenza era, quindi, corretto: i gay pensano solo al sesso.
Dobbiamo perciò prestare molta attenzione ai pregiudizi che noi stessi nutriamo nei confronti delle altre persone del nostro collettivo. Questi pregiudizi, soprattutto quando sono inconsci, ci fanno agire in un modo che ci porta a confermarli. In psicologia, questo fenomeno è chiamato “effetto Pigmalione” o “profezia autoavverante”. Più si rafforzano i nostri pregiudizi, più essi influenzeranno la nostra percezione della realtà, arrivando a guidare il nostro agire quotidiano.