Bassano del Grappa, che tutti siamo abituati ad associare all’immagine degli Alpini e dei loro canti, sabato sarà teatro del suo primo Gay Pride. Una manifestazione colorata e irriverente, ma che tiene i diritti delle persone lgbtqi in primo piano, com’è di solito il Pride, che passerà anche sullo storico ponte sul Piave, quello citato dai canti degli Alpini. Ed è anche su questo punto che in città è scoppiata la polemica e per cui in molti gridano all’oltraggio. A cominciare dall’Ana, L’Associazione nazionale alpini cui dà man forte la Lega Nord.
A rappresentare il Carroccio in quel della cittadina Veneta c’è Mara Bizzotto, deputata al parlamento europeo che proprio non ha intenzione di far passare la cosa inosservata. "Che Bassano diventi per un pomeriggio la capitale dell’omosessualità la trovo una cosa del tutto fuori luogo – dice la Bizzotto – e che la sfilata dell’orgoglio gay passi anche sul Ponte degli Alpini, un luogo sacro per tutti gli alpini e l’intero territorio che rappresenta il simbolo della nostra città in tutto il mondo, lo considero ancora più grave ed inaccettabile".
Ed ecco l’immancabile precisazione, tirata fuori come un intercalare forse nel tentativo di sfuggire all’accusa di omofobia. "Nessuno vuole discriminare gli omosessuali – continua la Bizzotto – ma organizzare una simile manifestazione a Bassano è una cosa inopportuna ed inadatta sotto tutti i punti di vista. Voglio sperare che questa manifestazione non si tradurrà nella solita carnevalata di eccessi ed oscenità a cui ci hanno abituato i gay pride in giro per l’Italia e l’Europa". Sempre senza voler discriminare gli omosessuali, la leghista ha continuato: "Trovo sconcertante che da parte dell’amministrazione comunale ci sia stato, in un primo momento, un silenzio complice su questa iniziativa e, in un secondo momento, addirittura un aperto consenso alla manifestazione, come dimostrano le dichiarazione del sindaco Cimatti e del suo assessore, nonché segretario regionale del Pd, Rosanna Filippin".
"Se il sindaco e l’assessore sono contenti di ospitare un gay pride – ha concluso l’onorevole -, i bassanesi assolutamente no: Bassano merita molto di più e di meglio che vedere un gay pride sfilare per le strade cittadine". Ma Bassano non è nuova a manifestazioni gay decisamente partecipate. Lo scorso San Valentino, ad esempio il gruppo Tondelli lgbt aveva organizzato un bacio gay rispondendo all’invito dell’ufficio del turismo che aveva dato appuntamento a tutte le coppie che avessero voluto festeggiare la festa degli innamorati dandosi un bacio proprio sul ponte degli Alpini.
"Che la Lega rappresentasse l’olocausto dell’intelligenza lo sapevamo, ma a tutto c’è un limite – risponde con un comunicato Paolo Patané, presidente di Arcigay -. Ricordiamo alla Bizzotto che il pride, in tutto il mondo civile, è una manifestazione simbolo nella richiesta di diritti, libertà, inclusione e uguaglianza. Che la Lega sia conto alla democrazia e che debba decidere chi passa o meno dal ponte di Bassano richiama oltremodo metodi propri delle peggiori teocrazie, l’Iran in testa. L’imam Bizzotto, in questo senso, ha perso evidentemente un’ottima occasione per tacere. L’auspicio è che tutta Bassano scenda in piazza, insieme agli Alpini".
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