Prosegue il caso del pompiere a rischio licenziamento per aver partecipato in “divisa” al Roma Pride. L’uomo si trova sotto procedimento disciplinare per non aver richiesto l’autorizzazione ad indossarla fuori dal contesto operativo.
I vigili del fuoco dell’Unione Sindacale di Base, con cui Saporito ha partecipato alla parata di Roma, stanno raccogliendo le manifestazioni di sostegno sui social media con gli hashtag #licenziatepureme e #iostoconcostantino.
Una mobilitazione che sta coinvolgendo diversi colleghi, dato che ad accompagnare in uniforme Saporito c’erano altri sessanta vigili del fuoco, che però non sono stati oggetto di richiamo disciplinare. Per l’USB si tratterebbe di una rappresaglia antisindacale per le loro denunce, ma il Dipartimento ha naturalmente smentito.
Tra i pompieri c’è anche chi ha contestato la partecipazione dei vigili del fuoco dell’USB al Pride romano: “Abbiamo ricevuto centinaia di messaggi di vigili del fuoco indignati – ha dichiarato Antonio Brizzi del Conapo, altra sigla sindacale dei VVFF – se volevano portare solidarietà al Pride lo potevano fare benissimo in abiti civili e con gli striscioni, non era necessario utilizzare l’uniforme a mo’ di carnevale”.
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Questo rischia un procedimento disciplinare per aver sfilato al gay pride in divisa mentre portare al paese natio in sfilata sulla jeep dei pompieri, con tanto di seguito di vigili del fuoco, miss Italia va bene!
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Si evince che non tutte le baggianate sono uguali.