Un sogno di una vita stava svanendo. E’ questo quello che hanno pensato Steven e Marc Winchester-Horscraft, la coppia gay dello Shropshire che era ricorsa a una madre surrogata per avere un figlio e diventare così una delle tante famiglie arcobaleno. I due uomini, infatti, si sono visti estromessi dai primi giorni di vita delle due gemelline appena nate perché la donna che le ha partorite (e quindi madre biologica) voleva altri soldi.
Non un ripensamento o un’improvvisa voglia di essere mamma, bensì soldi. Esattamente 4.000 dollari, oltre ai 22.300 già pagati.
Ma l’esosa richiesta della donna è avvenuta solamente dopo la fase iniziale, quando cioè le gemelline stavano rischiando la vita per un parto prematuro. Difatti, la gravidanza si era conclusa a 28 settimane (una gravidanza normale richiede 37 settimane), e una delle due non era nella posizione giusta per essere partorita, creando problemi durante il travaglio. Le due piccole sono state ricoverate nel reparto di terapia intensiva neonatale, dove venivano sottoposte a cure costanti, con trasfusioni, punture, radiografie e terapie. I due papà erano ogni giorno vicino a loro, pregando affinché ce la facessero.
La richiesta della madre surrogata
Passata la fase critica, le gemelline finalmente non erano più in pericolo di vita. Ma per Steve e Marc non era finita. La madre surrogata decise di richiedere alla coppia gay altri 4.000 dollari. Una cifra non prevista dal contratto. Al rifiuto dei due uomini al pagamento, la donna impedì qualsiasi contatto tra i neo papà e le piccole, inserendo il nome del fidanzato come padre negli atti di nascita. Ma era Steve il padre biologico delle bambine, avendo dato il suo seme per la fecondazione.
La faccenda è passata così al tribunale, dove il giudice alla fine di una travagliata battaglia giudiziaria, ha ordinato il test del DNA per verificare la paternità. Naturalmente, il test ha dato ragione alla coppia gay, e le gemelline sono così potute andare a casa con i loro due papà. Ora per la coppia c’è ancora uno scoglio da superare: dovranno pagare le spese legali, che ammontano a 34.100 dollari. Per questo motivo hanno aperto una raccolta fondi, non potendo permettersi un costo così alto.
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