L’ultimo a pagare i danni dell’omofobia in Italia è un ragazzo bisessuale di Messina, insultato pesantemente da un professore universitario. Offese omofobe, scritte come commento a un post del ragazzo sul cat-calling (fischi e frasi di apprezzamento spinti a una ragazza).
Ma dal semplice post di riflessione su questo fenomeno, il docente dell’università di Messina si è scatenato, senza una valida ragione. E sono comparsi insulti come “Fr*cio perso”, oppure “Per questo, la militanza è parlare dei suoi pruriti sessuali” e “Fatelo tornare giù e vedi come lo pestano, tanto a questi piace pure”, o ancora “Gli etero non li avrebbero dovuti mettere al mondo“.
Il professore è stato denunciato.
La vicenda tra studente e docente di Messina
Da quanto si apprende da Messina Today, il ragazzo bisex avrebbe semplicemente scritto un post contro il cat-calling in un gruppo privato, ricevendo di tutta risposta gli insulti omofobi del docente (anche lui all’interno del gruppo), la cui identità è stata mantenuta segreta, per ora.
Ma non contento, il professore ha cercato poi tutti i vecchi post del giovane, continuando a insultare lui e gli amici del ragazzo. Alla fine, il docente è stato eliminato dal gruppo.
La lettera del ragazzo bisex
In una lettera, la vittima spiega come il docente abbia anche invitato alcuni suoi contatti ad andare sul suo profilo, continuando a offenderlo.
Facendo screen dei miei post pubblicandoli sul suo profilo, incitò i suoi amichetti ad andare sul mio profilo sostanzialmente ad insultarmi, dando il meglio di sé. (…) In quel momento ho pensato: e se lo rifacesse? Se lo rifacesse con uno più piccolo, con meno reti, esattamente come me 7 anni fa? Altre vite devastate? Per questo questa volta ho deciso di denunciare, perché oggi sono in una comunità, oggi al mio fianco ci sono Liberazione Queer+ e Arcigay Messina insieme ad altre realtà: non sono solo, mai più.
Le reazioni e le prese di posizione della associazioni
Liberazione Queer+ Messina ha subito preso le difese del ragazzo, ed è stata la prima a segnalare il fatto. Salvo Bertino ha affermato:
E’ già molto grave se fosse accaduto in un contesto non accademico, ma così è veramente assurdo. Con la nostra Consultoria ci siamo attivati per rispondere a segnalazioni come queste, è ora che l’Università faccia la sua parte.
Che sia successo ad opera di un professore universitario non ci stupisce, diciamo da tempo che c’è bisogno di una politica strutturale per arginare i fenomeni di omolesbobitransfobia all’interno dell’Ateneo. Adesso il rettore ci incontri, insieme troveremo una soluzione.
E da Udu, Alice Borgia:
© Riproduzione RiservataLa violenza di genere è all’ordine del giorno, questo vale per la comunità Lgbtq+ e per tutte le studentesse. Siamo convinti che il rettore vorrà incontrarci per progettare insieme interventi sia sul piano dei regolamenti che della formazione.
Ma perchè non l’ha mandato a farsi fottere? Questo buonismo gay li incita solo a fare peggio, se sanno che vengono offesi nel privato e intimamente, si tolgono il vizio, ma si sà che un omofobo è un represso complessato, chi sta apposto con la propia sessualità, non ci pensa nemmeno a queste cose.