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Militare gay aggredito fuori da locale si cura in anonimato

Un militare gay è stato protagonista di un’aggressione omofoba fuori da un locale gay. Ma per non dover rivelare nulla in caserma ha deciso di farsi curare nell’ospedale di un’altra città.

Militare gay aggredito fuori da locale si cura in anonimato - militare armato - Gay.it
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Aggressione ad un militare davanti ad un locale gay. E’ questa la denuncia di, Alessio De Giorgi, direttore del portale Gay.it, davanti alle telecamere di KlausCondicio. L’episodio, accaduto qualche giorno fa, a suo dire testimonia "il clima difficile che vige ancora nell’esercito". E spiega: "Il ragazzo ha rischiato di perdere addirittura un occhio, ma per ovvii motivi non ha avuto il coraggio di denunciare l’episodio. Per paura di essere riconosciuto anzi si è fatto curare in un ospedale diverso da quello della sua città sostenendo di essersi fatto male cadendo dalle scale".

Militare gay aggredito fuori da locale si cura in anonimato - militari13 - Gay.it

Secondo l’esponente del movimento gay, ripreso dalla trasmissione televisiva condotta da Klaus Davi e in onda su You Tube, "l’episodio dimostra come ancora oggi in caserma non si possa vivere serenamente la propria omosessualità". Nel corso del programma, il direttore di Gay.it ha anche segnalato il caso di ‘CarabiniereDeluso’, denunciato proprio su un forum di Gay.it e con altre testimonianze di militari.

Militare gay aggredito fuori da locale si cura in anonimato - militari4 - Gay.it

"Qualcosa però nell’Arma sta cambiando", ha ammesso De Giorgi, "e ci sono sicuramente comandi più illuminati, ma questa rivoluzione culturale procede molto lentamente. Tuttavia fa ben sperare quanto successo recentemente a Genova, dove il Tar ha accolto il ricorso di un carabiniere trasferito forzatamente a Torino per il suo orientamento sessuale ambiguo, ritenuto lesivo del prestigio dell’Arma". Al militare, ha concluso, "è stata riconosciuta la possibilità di tornare in servizio in una stazione di una delegazione del Ponente genovese".

 

Franco Grillini, consigliere regionale dell’Idv in Emilia Romagna e presidente onorario di Arcigay conferma lo scenario. "I carabinieri gay hanno il terrore di dichiararsi tali e, nonostante le dichiarazioni di tenore opposto del Ministro La Russa, in realtà non è cambiato nulla. A differenza della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, l’Arma si conferma un luogo ad alto tasso di omofobia e, pertanto, è più difficile fare outing per chi ne fa parte".

"Il Ministero della Difesa – puntualizza Grillini nella stessa trasmissione Klauscondicio – continua a sostenere che non ci siano discriminazioni, che l’Italia sarebbe addirittura piu’ avanti degli Stati Uniti, dove vige ancora il ‘Don’t ask, don’t tell’, ‘Non chiedere, non dire’, una disposizione un po’ pasticciona che volle l’ex presidente Bill Clinton. Ma la verità è un’altra. C’è ancora una paura fortissima a dichiararsi da parte delle singole persone omosessuali organiche alle strutture militari".

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