Nonostante la pandemia abbia messo in ginocchio l’intera industria musicale (molti lavoratori del settore live sono ancora in grande difficoltà), la comunità artistica si è reinventata grazie al digitale diffondendo le proprie voci, i propri suoni virtualmente, così da intrattenerci durante questo lungo isolamento sociale. Facendoci riflettere. Facendoci ballare.
La musica ora è più importante che mai: la resilienza imposta trova in essa il suo più grande alleato. E questo è particolarmente vero per la comunità LGBTQ, che durante il mese dei Pride non è potuta scendere in piazza.
Sono diversi gli artisti queer emergenti che mettono al centro delle loro canzoni le tematiche che più ci sono a cuore, cercando attraverso la loro musica di farci uscire dall’ombra.
Andiamo a conoscere meglio 7 musicisti LGBTQ stranieri, così da poterli aggiungere alla nostra prossima playlist.
Myylo
Myylo è un cantante di Nashville che fa musica LGBTQ+, gioiosa e divertente.
Sono tante le canzoni dove racconta delle sue personali storie d’amore gay. Ad esempio, Cyborg è stata scritta sugli accordi di Carole King rimuginando su un ragazzo dai capelli rossi che aveva conosciuto e verso il quale aveva provato un mix di emozioni, dalla cotta adolescenziale, all’amore, alla semplice amicizia: un mix di sentimenti confusi che ha riassunto in questa canzone.
Molto carina è anche “Kissing on your Dad” dove racconta in maniera ironica di avere avuto una cotta per il padre di un amico. Questa canzone mette in particolare evidenza il songwriting divertente di Myylo, che è diventato l’aspetto più importante e di successo della sua musica.
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Brad Gibson
“Voglio che le persone nere LGBTQ si sentano osservate, riconosciute… La “Blackness” è bellezza e lo stereotipo della mascolinità delle persone afroamericane deve essere abbattuto”.
Questa è la missione di Brad Gibson che, dopo il suo ruolo da protagonista nel musical “Re Leone” a Broadway e alcune apparizioni televisive, ha intrapreso la sua carriera artistica da musicista.
Il primo singolo da lui pubblicato è “What if we”, ispirato alle sonorità afrobeat e un elogio alla musica house. Ma non solo. “What if we” è un messaggio che inneggia alla libertà di tutte le persone e vuole essere un contributo alla rivoluzione “black queer” (guidata da artisti quali Janelle Monáe, Billy Porter e Frank Ocean).
Essere afroamericani ed avere successo, come afferma Brad Gibson in un’intervista per Blavity:News, vuol dire “lavorare il doppio ed ottenere la metà. E questo vale, in particolare, quando all’equazione si aggiunge la parola gay”. E proprio per questo motivo Brad lavora instancabilmente, cercando di realizzare i suoi sogni.
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Parson James
Parson James, noto soprattutto per il suo singolo “Stole the Show”, in collaborazione con il produttore norvegese Kygo, è un sostenitore dei diritti LGBTQ ed autore di canzoni a tematica, dove principalmente racconta le proprie esperienze.
In “Only You” del 2017 James Parson parla di una storia fatta di alti e bassi con un suo fidanzato e, soprattutto, della sofferenza causata dalla rottura del suo rapporto d’amore, che lo ha portato a trasferirsi a Los Angeles pensando che fosse la cosa migliore per dimenticare.
Nel suo singolo più recente, pubblicato agli inizi del 2021, “High Tide, Low Tide” parla di alcuni problemi dal punto di vista sessuale vissuti da un suo partner durante il periodo di quarantena: problemi profondamente radicati, causati principalmente dalla religione e dal luogo in cui il fidanzato è cresciuto.
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Arca
Arca, artista non binary del Venezuela che ha scelto i pronomi she/it, è da qualche anno nelle classifiche degli artisti queer più apprezzati al mondo. Tra le collaborazioni più importanti ci sono state quelle con Björk e Frank Ocean.
Oltre che nel resto del mondo, anche in Italia la sua musica elettronica è molto apprezzata. In passato si è esibita più volte, tra cui al festival Club to Club di Torino.
La “Diva Experimental”, come a lei piace definirsi, nei suoi testi tratta argomenti di una certa complessità, tra cui il sessismo, la droga, il BDSM, l’omofobia, la disperazione. Spesso i testi rispecchiano il suo travagliato percorso di accettazione.
Il quarto album di Arca, “Kick I” (pubblicato nel 2020) è candidato ai Grammy Award e contiene il singolo “Non binary”. Il brano celebra tutta la sua multidimensionalità.
In un’intervista recente su Paper chiede “il riconoscimento del fatto che abbiamo più sé, senza negare che esiste una singola unità … Voglio essere vista come un ecosistema di stati del sé minori senza essere spogliata della dignità di essere un tutto”
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Keiynan Lonsdale
Keiynan Lonsdale è un attore e musicista gay, noto per aver interpretato il ruolo di Abraham Greenfeld nel film LGBT di successo “Tuo Simon” e per la sua musica LGBTQ+.
È stata, in particolare, l’interpretazione di un personaggio gay nel film “Tuo Simon” ad averlo aiutato a fare i conti con il suo orientamento sessuale e da allora le sue canzoni, i suoi videoclip musicali sono diventati qualcosa di meravigliosamente queer.
In “Gay Street Fighter” Keiynan afferma che “tutti sono gay, anche Dio”. Nel videoclip “Rainbow Dragon” il cantante balla e rappa con vestiti maschili e femminili, in maniera spavalda, ironica e certamente piena di orgoglio. Proprio questa canzone e questo videoclip hanno segnato un punto di svolta nella vita dell’attore: ha mostrato orgogliosamente i suoi look audaci in varie situazioni e sta diventando un’artista dall’estetica molto chiara, molto queer.
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Shaed
Il brano “Trampoline” del trio indie-pop, composto dai gemelli Max e Spencer Ernst e dalla moglie di quest’ultimo, Chelsea Lee, ha già avuto milioni di stream, è entrato nella HOT 100 di Billboard ed è stato eseguito in programmi televisivi americani tra cui il The Late Late Show.
L’unico membro gay del gruppo, Max, spera di rendere la musica queer molto più mainstream. La sua missione è quella di parlare dei diritti LGBTQ + e di amplificare le voci della comunità transgender.
L’album di debutto di Shaed uscirà quest’anno.
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Jakk Fynn
Jack Fynn, artista transgender FtM, è cresciuto in una famiglia evangelica messicana ed ha parlato spesso delle difficoltà vissute per la sua identità di genere e per la sua transizione.
Il cantante vuole usare il potere della musica pop per sensibilizzare il pubblico relativamente alle tematiche LGBTQ+ e per sfidare narrative sociali tossiche, come quelle relative agli stereotipi sulla mascolinità.
Tra i suoi brani che abbiamo ascoltato meritano una menzione “Fire” (una canzone dance, con una melodia molto intensa, così come intenso è il suo testo) e “Heal”, pubblicato di recente e tratto dall’EP “Cancelled”.
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