Una decisione storica per una fermata storica. Il Congresso dello Stato di New York ha dato il via libera al cambio di nome della stazione della metropolitana di Christopher Street-Sheridan Square, nel cuore di Greenwich Village, in Christopher Street-Stonewall National Monument Station. Nasce di fatto la fermata Stonewall, 55 anni dopo gli eventi che diedero vita al movimento gay a stelle e strisce.
La notte del 28 giugno del 1969 la polizia fece irruzione per l’ennesima volta nel bar gay di Stonewall, per arrestare i presenti. Che si ribellarono, per la prima volta. Guidati da Sylvia Rivera, che leggenda narra lanciò una un bottiglia contro i poliziotti, prese vita una resistenza che durò per 5 notti, con neri, bianchi, latini, drag queen, donne trans, omosessuali, in prima linea nel replicare agli attacchi della polizia, che da tempo li umiliavano, pestavano, arrestavano, solo e soltanto perché desiderosi di essere se stessi.
I moti di Stonewall sono passati alla storia perché quella notte, con quella spontanea rivolta, nacque il movimento per i diritti LGBTQIA+, con il primo storico Pride che colorò le strade di Manhattan dopo pochi giorni. Con Barack Obama lo Stonewall Inn è diventato monumento nazionale, con tanto di piazza interamente dedicata, museo a cielo aperto per celebrare oltre mezzo secolo di battaglie. A breve inaugurerà anche lo Stonewall National Monument Visitor Center, ovvero il primo centro del National Park Service incentrato sulla storia LGBTQ+.
“Questa legge celebrerà la storia moderna del movimento – ha commentato il senatore Brad Hoylman-Sigal – e ispirerà New York a chiedere giustizia e parità per tutti”.
Il disegno di legge finirà ora sulla scrivania della governatrice democratica Kathy Hochul. Poi la fermata metro Stonewall sarà ufficialmente realtà.
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