20.000 morti e 319.000 contagiati. Lo Stato di New York è stato messo in ginocchio dal Coronavirus, con la metropolitana della Grande Mela per la prima volta chiusa nella notte.
Eppure anche in piena pandemia c’è stato chi ha avuto la brillante idea di organizzare un party casalingo. E non solo, perché dopo averlo organizzato ha avuto pure la brillante idea di condividere i video sui social. Apriti cielo. Considerando che almeno tre persone che hanno partecipato al Winter Festival di Miami a inizio marzo sono morte con il Covid-19, ci si augurerebbe un minimo di cautela in più. Ma non è così.
La bufera social è presto divampata, con il DJ Alec Brian che ha provato a giustificarsi: “Solo per chiarire le cose, mi è stato chiesto di tenere una piccola festa in casa. Ho preso tutte le precauzioni per la distanza sociale, indossavo la mascherina e mi sono lavato le mani continuamente”.
Peccato che i video dimostrino tutt’altro, con decine di ragazzi ammassate in casa, sudate, seminude, DJ in testa, che ha così continuato a giustificarsi: “Poiché molti di noi sono ora disoccupati, ho avuto l’opportunità di fare quel soldi necessari per pagare le bollette”. Disinteressandosi però della salute pubblica.
Per chi l’avesse ancora dimenticato, a 3 giorni dal via della Fase 2 siamo ancora nel pieno di una pandemia. I party privati in casa, che siano organizzati da ragazzi eterosessuali o LGBT, sono semplicemente vietati. Ci sarà tempo e modo di rifarsi, a Coronavirus archiviato.
People are fucking dying left and right and the gays are having full on house parties on a Monday night in NYC. JAIL pic.twitter.com/6f8Q2YzAJf
— Phillip Henry (@MajorPhilebrity) May 5, 2020
© Riproduzione RiservataImagine not only having the gall to throw an after hours circuit party at your apartment on a Monday night during quarantine but also to play music that is *this* bad…and also document it on social media. Whew, these MINDS!!! pic.twitter.com/JBKO9fGqmq
— N. Closet (@appelbomb) May 5, 2020