A poco più di una settimana dall’arrivo alla Camera dei Deputati del DDL Zan, riceviamo e pubblichiamo la denuncia di un lettore, Omar Magnelli, di Vaiano, in provincia di Prato. Dinanzi ad una Giorgia Meloni che millanta un’Italia che ‘non discrimina’ gli omosessuali, il grido d’allarme di Omar risuona ancor più forte, perché questo ragazzo è vittima di omofobia da 5 anni, ovvero da quando abita nella casa della nonna malata, insieme a sua mamma.
“Sono un ragazzo di 26 anni, omosessuale, che non si imbarazza nel dirlo e che si impegna nell’attivismo e in quelle battaglie di rivendicazione dei diritti di una comunità (quella LGBT) da sempre discriminata”, ci scrive Omar. “E forse proprio per questo entusiasmo sono stato preso di mira, nel tempo, da chi è insofferente ad un prossimo che non sia uguale a lui. Negli ultimi anni io e la mia famiglia ne abbiamo subite di ogni tipo: dalla macchina rigata e con le ruote bucate, all’urina gettata sulle persiane, alla tavoletta di un WC lasciata davanti a casa, alle urla di “buo” e “frocio”. L’ultimo di questi episodi è accaduto ieri sera: un audio al grido di “FROCI” viene riprodotto sotto la finestra della mia camera, proprio mentre sono al telefono a raccontare come è andata la manifestazione pro-legge contro l’omofobia del giorno precedente. Inutile dirvi la vigliaccheria dell’autore che non si è fatto trovare, una volta aperte le persiane”.
Ma Omar non si è mai lasciato mettere in soggezione. Anzi.
Fortunatamente nelle mie vene scorre una volontà di ferro che non si lascia intimorire. Mi ringrazio ogni giorno di questo. Non so quante ragazze e ragazzi avrebbero subito tutta questa cattiveria senza andare in depressione o fare cose ben peggiori. Ma quanto dovrò aspettare prima che questo bullo “sconosciuto” passi dai dispetti alla botte? Veramente il nostro Paese vuole rimanere cieco davanti all’odio e alla discriminazione? Abbiamo bisogno di una legge che ci permetta di vivere liberi e di essere chi siamo senza timore di ritorsioni. Quando esco di casa non voglio più lasciare mia madre preoccupata perché qualcuno potrebbe notare i miei atteggiamenti effemminati e decidere di perseguitarmi. Abbiamo bisogno di sicurezza. Abbiamo bisogno di umanità. Abbiamo bisogno di vivere in un paese civile, dove amare il prossimo tuo non diventi una croce quando è del tuo stesso sesso.
Omar ha sempre presentato segnalazioni varie contro ignoti dai Carabinieri, ma ora, dopo 5 anni di angherie, è stanco. Stanco di una politica indecorosa, che spudoratamente mente facendo ideologica propaganda sulla pelle di ragazzi e ragazze che quotidianamente, da nord a sud, vengono vessati solo e soltanto perché omosessuali. Checchè ne dica Giorgia Meloni.