Dopo l’aggressione omofoba che ieri sera ha coinvolto una coppia di ragazzi gay che si stavano scambiando un bacio in Piazza Dante (Napoli), prende la parola una delle vittime. Una lettera postata su Facebook dal retrogusto amaro di chi è stanco di subire mentre la politica gira lo guardo e mentre gli omofobi fanno finta di leggere.
“Mi spiace spostare un po’ l’attenzione alla giornata contro il femminicidio e la violenza sulle donne, ma in 27 anni di vita mai mi era capitato di subire una aggressione ( e son stato fortunato, mi dicono). Mi è stato detto che da questa cosa potrei ricavarne un bel tema da far leggere al popolo di facebook, un articolo zeppo di paroloni e accuse.
In realtà non so che farmene delle parole. Sento inutili le parole vigliacche di coloro ai quali abbiamo chiesto aiuto, mentre lui era sanguinante, ed io sotto choc e loro omertosi non volevano immischiarsi. Sento inutili le denunce quando viviamo in un paese che non riconosce reati per omofobia e non tutela i cittadini.
Solo ho impresso l’odio di quel ragazzino che ci insultava e ci picchiava – e sì, abbiamo reagito con le buone, intimandolo di allontanarsi, di lasciarci perdere, e sì poi abbiamo reagito male – ma quell’odio e quell’ignoranza che gli faceva dire: “Ora chiamo i carabinieri! Siete degli sporchi!”. Si sentiva, (si sente, forse si sentirà), dalla parte della ragione – ha patriotticamente difeso i suoi diritti di cittadino, è UN EROE. Dove sono le sentinelle? Celebriamolo questo eroe! il grand’uomo! Io voglio assolutamente che si celebri, è un grande, è un genio. Perché se così non fosse e le autorità e l’italietta si mettessero a parlare giusto per parlarne per poi abbandonare tutto allora dovrei supporre che noi siamo cornuti ora e poi saremo anche mazziati e sinceramente fare gli ignavi ipocriti è forse più di cattivo gusto dell’ignoranza.
Il ragazzino ha usato la violenza perché è un ignorante. Non usateci violenza per ignavia.”
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