Circa 2000 persone a Cremona, 5000 a Cuneo, oltre 4000 a Monza, 6000 a Pavia e migliaia a Torre Annunziata. Ha così preso forma l’estate arcobaleno d’Italia, con oltre 20.000 persone tornate in strada per chiedere uguali diritti.
Al primissimo storico Pride di Cuneo hanno partecipato anche il Sindaco Federico Borgna, il Presidente nazionale di Arcigay Luciano Lopopolo, il Ministro per le Politiche giovanili On. Fabiana Dadone e l’On. Chiara Gribaudo. “Siamo felicissimi per l’ottima riuscita della manifestazione – ha dichiarato la Presidente di Arcigay Cuneo “Granda Queer” Elisabetta Solazzi – non ci aspettavamo una partecipazione così numerosa. Le persone LGBTQ+ della Granda insieme ad amici e familiari hanno marciato insieme per i nostri diritti e per affermare che esistiamo e la città ha risposto in un modo straordinario. Come comunità non avevano mai visto una Cuneo così solidale. Da oggi abbiamo la certezza che siamo tanti e che non siamo soli. Da parte mia e di tutto il direttivo un sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale uscente con cui abbiamo lavorato molto bene e a tutte le associazioni che ci hanno aiutato e a tutte le persone che si sono unite a noi in quest’importante traguardo da cui non si può retrocedere per la città e per i diritti di tutte le persone”.
Anche a Cremona è sceso in strada il Sindaco Gianluca Galimberti, che ha così commentato l’evento: ““Sindaco, anche io ho gli amici gay ma il pride a Cremona: c’era proprio bisogno?” Non ero mai stato ad un pride prima di oggi e sono contento che anche a Cremona, come in altre città, si sia fatto. E si sia fatto così, con l’intelligenza e la capacità di costruire occasioni di pensiero e sinergie. Questa manifestazione accende anche nella nostra città un faro su discriminazioni che esistono ancora, dà la possibilità di esprimersi senza attaccare, consente di riaffermare che davvero occorre la pari dignità di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, come recita anche la nostra Costituzione. Occorre costruire, sì anche a Cremona, una democrazia che sia inclusiva e accogliente delle diversità. Perché la paura è l’odio per una diversità porta sempre alla paura e all’odio di tutte le diversità. Certamente, alcuni cittadini in modo civile so che non condividono alcune idee che possono emergere da questa manifestazione. E anche io su alcuni temi non ho mai nascosto perplessità e, rispetto a questioni complesse, sento sempre l’esigenza di approfondire. Proprio per questo il confronto è importante e anzi indispensabile, perché non prevalga la paura di posizioni diverse che poi porta sempre a chiusure e scontri. Il Cremona pride, questo Cremona pride, è un’occasione per farlo. Dunque, la risposta è sì. C’era proprio bisogno!”.
A Torre Annunziata, come madrina del Vesuvio Pride è salita sul palco Annamaria Torre, figlia di Marcello Torre, sindaco di Pagani ucciso dalla camorra nel 1980. A Pavia ha presenziato Porpora Marcasciano, mentre a Monza hanno sfilato i due candidati sindaci Paolo Pilotto e Paolo Piffer. In piazza anche Marco Cappato.
Sabato prossimo scenderanno in piazza Bergamo, Dolo, Genova ma soprattutto Roma, dove sono attese almeno 300.000 persone in strada.
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