4 giorni giorni alla notte degli Oscar 2021 e prosegue il nostro percorso di avvicinamento, puramente storico e celebrativo in ambito LGBT. Dopo aver visto tutti i film a tematica candidati, e gli attori e i registi dichiaratamente LGBT ad aver trionfato, oggi guardiamo a quegli attori che hanno vinto l’agognata statuetta grazie a ruoli LGBT. Su 63 nomination, solo tre attori dichiaratamente LGBT hanno interpretato personaggi LGBT, ovvero Ian McKellen con Demoni e Dei, Jaye Davidson con La moglie del Soldato e Cate Blanchett in Carol. Tutti e 3 sconfitti.
Passando ai vincitori partiamo dal meraviglioso William Hurt del 1986 con Il bacio della donna ragno, in cui l’attore interpretava Luis Molina, omosessuale condannato a otto anni di reclusione per aver avuto un rapporto con un minore. Nel 1994 un fantastico Tom Hanks vinse il suo primo Oscar grazie all’iconico ruolo di Andrew “Andy” Beckett, celebre avvocato licenziato perché omosessuale e malato di AIDS. 12 anni dopo fu Philip Seymour Hoffman, grazie al suo sublime Truman Capote di Capote, a conquistare l’Oscar, seguito nel 2008 dall’Harvey Milk di Sean Penn. 2 anni fa, Rami Malek ha battuto tutti con il suo Freddie Mercury in playback. Tra i tanti nominati non andati a segno nel corso degli anni, ricordiamo l’eccezionale Marcelo Mastroianni di Una Giornata Particolare di Ettore Scola, nel 1978, lo Ian McKellen di Demoni e Dei nel 1999 sconfitto da Roberto Benigni, l’Heath Ledger di Brokeback Mountain e il Colin Firth di A Single Man, fino all’intenso Antonio Banderas dello scorso anno con Dolor y Gloria.
Tra gli Oscar agli attori non protagonisti con ruoli LGBT, da ricordare il trionfo di George Sanders nel capolavoro Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz, nel 1951, seguito dopo 60 anni dalla statuetta a Christopher Plummer di Beginners, con l’attore negli abiti di un settantacinquenne che confessa la sua omosessualità al figlio dopo la morte della moglie. Nel 2014 Jared Leto vinse l’Oscar grazie al ruolo della donna transgender in Dallas Buyers Club, mentre nel 2019 è Mahershala Ali a conquistare la sua seconda statuetta con il pianista Don Shirley di Green Book.
Per quanto riguarda le attrici, nel 2000 Hilary Swank fa sua la prima statuetta della propria carriera grazie al suo indimenticato Brandon Teena in Boys Don’t Cry, seguita nel 2003 dall’iconica Virginia Woolf di Nicole Kidman in The Hours. L’anno dopo, nel 2004, un’irriconoscibile Charlize Theron conquista la statuetta grazie alla serial killer di Monster. Due anni fa, infine, Oscar ad Olivia Colman, regina bisessuale de La Favorita, mentre quest’anno sia Viola Davis che Andra Day potrebbero allungare la lista, essendo in nomination con due ruoli di due cantanti bisex. Ma Rainey e Billie Holiday. Da segnalare, nel corso degli anni, candidature andate a vuoto per Judi Dench (Iris e Diario di uno Scandalo), Whoopi Goldberg (Il Colore Viola), Felicity Huffman (Transamerica), Annette Bening (I Ragazzi stanno bene) e Glenn Close (Albert Nobbs). Tra le attrici non protagoniste, invece, si ricorda solo un Oscar ad un personaggio LGBT, andato a Penélope Cruz e alla sua María Elena, bisessuale in Vicky Cristina Barcelona.
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