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Piero Angela ci ricorda che il nostro amore è uguale a quello etero, ma il DDL Zan è morto

Ci fanno sapere da Rai 3, all’interno della stessa trasmissione, che l’amore omosessuale è uguale a quello eterosessuale e che il PD ha deciso di riaprire la discussione sul disegno di legge contro l’omotransfobia.

Quark 1981 - transgender equality
4 min. di lettura
Ci fanno sapere da Rai 3, all’interno della stessa puntata della trasmissione Che Tempo Che Fa, che l’amore omosessuale è uguale a quello eterosessuale e che il partito di maggioranza al governo ha deciso di riaprire la discussione sul disegno di legge contro l’omotransfobia.
Reiterare l’ovvio, avvalora la negazione di esso. Se continuiamo a ripetere che l’amore omosessuale è uguale a quello eterosessuale, in qualche modo diamo credito a chi afferma il contrario. Qualcuno dirà, ce n’è ancora tanto bisogno in Italia. Soprattutto sulle reti nazionali. Soprattutto a un pubblico di massa. Soprattutto se a dirlo è il divulgatore nazional popolare per eccellenza, Piero Angela.
Durante la trasmissione condotta da Fabio Fazio “Che tempo che fa”, su Rai 3, Piero Angela, nel promuovere il nuovo ciclo di Superquark, parlando d’amore, ha spiegato che “una cosa importante da capire, è che spesso viene vista l’omosessualità come un rapporto fisico, contro natura” e che invece “le coppie omosessuali fanno esattamente lo stesso percorso: attrazione, innamoramento, gelosia, tradimento, vita di coppia, i figli.” Quindi ci ha ricordato: “Hanno sentimenti, amori, passioni, esattamente come le coppie eterosessuali. Questo bisogna capirlo bene perché altrimenti non si capisce questa necessità di esprimersi che hanno ultimamente.

E sì, ultimamente noi omosessuali abbiamo scoperto questa necessità di esprimerci. Vabbè, è pur sempre un signore di 92 anni. Certo. Non potrei mai prendermela con Piero Angela, nostro amato compagno di razionalità e scoperte, l’uomo che dagli anni 80 ad oggi ha saputo perpetuare una finestra di divulgazione scientifica rivolta alle masse, nella Rai dell’eterno duopolio culturale catto-comunista prima, e in quella mercificata dalla volgarità finto-liberatoria di Berlusconi poi. Onore al merito, sia detto e ripetuto. E però, una cosa sappiamo con certezza: Piero Angela non è stato abbastanza. Se dobbiamo ancora ripetere alle masse – ma dobbiamo? – che l’amore eterosessuale e quello omosessuale sono uguali, quindi attrazione, gelosia, tradimenti, vita di coppia, figli (!), allora vuol dire che non siamo messi così bene.



In questi decenni, forse avremmo dovuto avere decine di Piero Angela nella tv pubblica? O forse Piero Angela avrebbe dovuto raccontarci dell’amore omosessuale nel 1991, in una di quelle puntate di Quark introdotte dall’aria sulla quarta corda di Bach (ancora oggi sigla inconfondibile), tra lo svezzamento di un giovane leone e i crostacei delle barriere coralline? Eh ma sai, la questione è d’attualità, ultimamente. Perché Piero Angela non è che si sia mai preso la briga prima di infastidire il pensiero eteronormato. Però, insomma, oggi in Rai sono cambiati i tempi. Farlo nel 1991 significava farsi sbattere fuori, farlo oggi è garanzia di inclusione e modernità. Vuoi mettere.
Nel paese che non ha – ancora – legalizzato il matrimonio egualitario, nel paese che ha esultato alle briciole delle unioni civili confezionate dal cattolico Matteo Renzi (io per primo esultai, sia chiaro), nel paese nel quale non riusciamo ad approvare una legge di tutela dall’odio omotransfobico, forse il problema è proprio quello di continuare ad omaggiare le concessioni del progressismo di Fazio e Angela?
Vorrei dire questo: siamo alla pacca sulla spalla del pensiero totalizzante eteronormato che ci dice “hey, voi siete come noi”. Siamo al dolce paternalismo del maschio che sta cambiando la sua pelle, per sopravvivere. Vorrei anche dire di più. Il nostro compagno Piero Angela è riuscito, con il suo intervento tanto tenero e rivoluzionario (?), ad offuscare la notizia del giorno: il DDL Zan è praticamente morto. Naturalmente su Rai 3 le cose sono avvenute senza intenzione. Non era intenzione né di Piero Angela, né di Fabio Fazio, addolcire la pillola somministrata alla comunità LGBT dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta. Il quale, dopo mesi in cui ha mantenuto il suo partito sulla posizione “il DDL Zan non si tocca”, nella stessa trasmissione in cui ci viene ricordato che “hey, voi siete come noi”, ci fa sapere che ora il DDL Zan sarà rimesso in discussione.


La notizia sarebbe che, a un anno dall’approvazione alla Camera dei Deputati, il testo del disegno di legge sull’omostransfobia meglio noto come DDL Zan, viene mollato dall’unico grande partito che l’aveva finora difeso a spada tratta. Ovvio, sono passate le elezioni. Abbiamo concorso a eleggere i sindaci di mezza Italia, i nostri voti sono già stati incassati, adesso il DDL Zan si può rimettere in discussione. Il sospetto è questo: il Partito Democratico vuole scaricare le persone transgender e l’insegnamento nelle scuole, per andare dietro a Lega e Italia Viva, in vista degli accordi per il Quirinale. Ancora peggio: il PD farà la mossa di andare a vedere le carte, il ddl sarà modificato al Senato e quindi dovrà tornare in approvazione alla Camera, ma nel frattempo la legislatura sarà finita (marzo 2023). Addio DDL Zan. Insomma, e le persone transgender? Per Piero Angela, Fabio Fazio e per la cultura di massa, vorrei capire: le persone transgender, sono normali anche loro? No, il video virale è il 92enne Piero Angela che ci dice che, hey, l’amore omosessuale è uguale a quello eterosessuale.
Quand’è che Piero Angela farà una trasmissione sulla disforia di genere? Quand’è che in prima serata l’aria sulla quarta corda di Bach introdurrà un Superquark dedicato all”argomento, certamente scientifico e certamente d’attualità, del sentirsi di un genere differente da quello del proprio corpo? No, non sono qui a scrivere che Fabio Fazio ha confezionato il “panino”. Non sto insinuando che su Rai 3 a Che Tempo Che Fa ieri sera sia stata spostata l’attenzione sull’amore omosessuale-uguale-a-quello-eterosessuale, mentre si scaricavano nel dimenticatoio le persone transgender. Penso e voglio scrivere che tutto è molto peggio. E’ il pensiero eteronormato permeante che conforma l’andamento delle cose, i linguaggi, i messaggi, i media stessi. Perché, hey, il nostro amore è uguale al loro.
Piero Angela 1981
Piero Angela – 1981
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