Esattamente 25 anni fa usciva nei cinema d’America Piume di Struzzo di Mike Nichols, tratto dall’opera teatrale La cage aux folles di Jean Poiret e remake di Il vizietto (1978) di Édouard Molinaro. Protagonisti l’indimenticato Robin Williams e un gigantesco Nathan Lane, che venne nominato ai Golden Globe come miglior attore in una commedia.
65 anni, con tre Tony Award, sette Drama Desk Award e un Laurence Olivier Award vinti in carriera, Lane, da oltre 20 anni al fianco Devlin Elliott, suo sposo dal 2015, ha ricordato con dolore al Daily Beast il contraccolpo omofobo incassato dopo l’arrivo in sala della pellicola.
Dopo che il film era uscito diventando un grande successo, ero seduto in un taxi nel centro di Manhattan, in mezzo al traffico, e c’era un ragazzo in un camion accanto a me. Lui guardò in basso e io guardai in alto, lui sembrava riconoscermi e sorrise, io lo salutai con la mano. E iniziò a urlarmi: ‘Ehi, frocio! Frocio!’. E questo è andato avanti e avanti e avanti. Sono quasi sprofondato nel taxi. Poi il traffico si è mosso.
Insulto, “frocio” per l’appunto, che si sente anche all’interno della pellicola, con grande dispiacere di Nathan, che dopo 25 anni fatica ancora a digerirlo quando il film viene trasmesso in tv. All’epoca, tra le altre cose, Lane non avrebbe neanche dovuto girare Piume di Struzzo. Mike Nichols voleva Steve Martin e Robin Williams, con Martin nei panni di Armand e Williams in quelli di Albert, poi interpretato da Nathan. Questo perché Martin dovette abbandonare il progetto a causa di un conflitto di programmazione, con Williams, appena visto ‘en travesti’ in sala con Mrs. Doubtfire, intenzionato ad interpretare “l’uomo virile” della coppia. Nichols aveva bisogno di una nuova “diva” e decise di rischiare tutto con un attore di Broadway, all’epoca sconosciuto al cinema. Nathan Lane, per l’appunto, quasi costretto al coming out durante la promozione del film nel corso di un’intervista tv con Oprah Winfrey. Coming out pubblico che arrivò nel 1999, con una copertina firmata The Advocate.
Piume di Struzzo è ambientato a South Beach, Florida, con Albert e Armand Goldman innamorati da un ventennio. I due vanno d’accordo e gestiscono un frequentatissimo locale per drag queen (il Birdcage), dove Albert, nel ruolo di Starina, si esibisce con successo. Però ha un figlio (Val) e guai si profilano all’orizzonte il giorno in cui il giovane, innamoratosi di Barbara, la figlia del rigido senatore Keely, manifesta la volontà di convolare a nozze. La madre naturale di Val esiste, ma da Armand è separata da venti anni, per cui il giovane considera come “mamma” il compagno di papà. Tanto per complicare le cose, la fidanzata spaccia la famiglia dell’amato come appartenente al mondo diplomatico. Il senatore, un repubblicano dai più fieri costumi e ultraconservatore, vede nel fatto qualcosa di utile per le proprie ambizioni politiche e di “status”. Prende così forma l’esilarante incontro tra i quattro prossimi consuoceri. Finché non entra in scena la vera mamma di Val…