Roccella incontra il Family Day e avvisa i sindaci che disobbediscono: “Si assumono la responsabilità”

"Ci siamo reciprocamente assicurati sostegno nel contrastare le colonizzazioni ideologiche che minano l’umano e mercificano la persona", ha precisato Massimo Gandolfini dopo aver incontrato la ministra per le pari opportunità.

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È clamorosamente passato sotto silenzio, ma il 18 marzo Eugenia Roccella ha incontrato i rappresentanti del Family Day.

“In un clima di grande intesa e condivisione, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli che necessariamente richiedono strategie diverse, ieri una delegazione del Family Day composta dal presidente Massimo Gandolfini e dal membro del direttivo Pino Morandini ha incontrato il Ministro della Famiglia e della Natalità, Eugenia Roccella
“, si legge sul sito del Family Day, da anni in primissima linea nel contrastare in ogni modo possibile e immaginabile i diritti LGBTQI+ nel nostro Paese.

Gandolfini ha annunciato di aver “presentato un elaborato del Family Day sulle politiche a sostegno della famiglia e della natalità” alla ministra Roccella, rivelando di essersi “trovati in perfetto accordo sui principi fondamentali“, ovvero “difesa della vita, la famiglia costituzionalmente definita e la libertà educativa, sui quali costruire la civiltà del nostro Paese e una società più attenta ai diritti dei più fragili e indifesi”.

Per tutti questi motivi ci siamo inoltre reciprocamente assicurati sostegno nel contrastare le colonizzazioni ideologiche che minano l’umano e mercificano la persona“, ha proseguito il presidente del Family Day, Massimo Gandolfini. “Abbiamo infatti convenuto che stiamo vivendo un momento difficile sul piano culturale ma anche ricco di possibilità per contribuire ad eleborare provvedimenti legislativi che concretizzino i suddetti principi. Esprimiamo pertanto la nostra soddisfazione di poter collaborare attivamente con una maggioranza e un governo che largamente condividono le azioni e i principi che promuoviamo fin dal Family Day del 2015”.

Parole che ribadiscono la vicinanza del governo Meloni all’estremismo ultra-cattolico del Family Day. Intervenuta a “Zona Bianca” su Rete 4 mentre a Roma migliaia di persone scendevano in piazza a sostegno delle coppie omogenitoriali, Roccella è tornata ad attaccare le famiglie arcobaleno e i sindaci che hanno annunciato di voler disobbedire alle direttive del Governo. Gualtieri in testa.

Non è il sindaco” che può fare la trascrizione, ha tuonato Roccella, convinta che “per una cosa del genere ci vuole una norma nazionale e l’indicazione l’ha data la Corte di Cassazione. Un sindaco che ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe rispettare la legge italiana“. A detta della ministra, che è quindi tornata a sventolare toni minatori, la trascrizione all’anagrafe “è una responsabilità che il sindaco si assume“.

La ministra, puntualmente, è poi tornata a parlare di GPA. “Sono convinta che i genitori omossessuali possono essere ottimi genitori, il punto non è questo. Il problema è come è arrivato quel figlio e il fatto che genitori dello stesso sesso, uomini in particolare, devono ricorrere a certe pratiche, in particolare all’utero in affitto. Oggi si parla dei bambini per non parlare dell’utero in affitto. In realtà già oggi è reato l’utero in affitto e lo è anche la propaganda dell’utero in affitto ma non sono mai stati perseguiti. Così si va all’estero dove si affitta l’utero di una donna povera, tornando poi in Italia e chiedendo la trascrizione automatica del bambino. C’è la trascrizione per il padre biologico, per il secondo genitore la Corte di cassazione ha indicato un percorso, l’adozione nei casi particolari, per la maggior tutela del bambino e per la verifica del rapporto affettivo“.

Peccato che “l’adozione nei casi particolari” possa durare anni, senza dimenticare il fatto che il 90% delle coppie italiane che si affidano alla GPA all’estero siano coppie eterosessuali. “Non è che si esclude il diritto“, ha insistito Roccella. “Il punto è se esiste un diritto a diventare genitori. Io credo che esista il diritto di un bambino ad avere dei genitori. Il diritto ad avere innanzitutto se possibile i suoi genitori, la sua mamma e il suo papà, c’è anche il diritto alle origini. E poi eventualmente se c’è un danno, se questi genitori per un motivo non ci sono, c’è l’adozione per riparare al danno. Ma si parte dal diritto del bambino, no dal diritto dell’adulto“.

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