Depositato il testo base del DDL Zan contro l’omotransfobia, avrà ora inizio la discussione, nonché la conseguente battaglia parlamentare. Perché battaglia sarà, è evidente ed è doveroso ribadirlo, per compattarci tutti contro lo tsunami di disinformazione che monterà dai cattoestremisti d’Italia.
Matteo Salvini, leader leghista, è subito partito all’attacco.
Se questi passano il tempo smontando i decreti Sicurezza e occupandosi di fantomatiche leggi che, in realtà, sono leggi bavaglio, penso che sia un modo comodo per lavarsi la coscienza ma che sia una legge pericolosa per tutti, per gli omosessuali e per gli eterosessuali. Penso che l’Italia sia un Paese che non discrimina, perché penso che sia folle discriminare sul lavoro e a scuola, e penso che ci siano già tutte le sanzioni possibili e immaginabili. Il rischio di sconfinare nell’ideologia sia troppo elevato quindi, per quello che mi riguarda, se viene picchiato e discriminato un omosessuale e un eterosessuale la via è la galera. Non c’è il pestaggio più grave o l’insulto più grave rispetto a un altro, perché a questo punto noi presentiamo un bel disegno di legge contro l’eterofobia. Perché se vengo preso a schiaffi io, non vedo quale sia la differenza rispetto a che venga preso a schiaffi qualcun altro. Il dramma è che questo governo cerca di stare insieme nel nome dell’antileghismo e del pregiudizio ideologico sul nulla.
Un discorso talmente privo di senso che si fa fatica persino a replicare. Nelle stesse ore in cui esternava simili farneticazioni, Salvini chiedeva di “inasprire le pene per chi fa del male agli animali, per me è una priorità”, nel commentare l’aggressione al pappagallo di Enzo Salvi. Quindi per il leader leghista è prioritario intervenire sull’inasprimento di pena su chi fa del male agli animali, ma tutto ciò decade dinanzi alle persone LGBT.
Lucio Malan, vicecapogruppo di Forza Italia al Senato, ha continuato: “È un testo ideologico che costituisce un attacco frontale alla libertà d’espressione e alla libertà religiosa. Un ulteriore grave peggioramento rispetto alla versione pubblicata dall’Espresso nelle settimane scorse perché introduce la pena del carcere fino a quattro anni per la sola appartenenza o assistenza a organizzazioni che siano contrarie alle adozioni e ai matrimoni per le coppie dello stesso sesso. Viene poi introdotta l’inquietante ‘strategia nazionale per la prevenzione delle discriminazioni’, che nella sua versione 2014, ancora non giustificata da una legge, portò a un piano per fare entrare nelle scuole le associazioni Lgbt, inclusa quella intitolata a un ideologo della pedofilia. C’è anche l’accettazione acritica dell’ideologia gender definendo chiaramente il genere come distinto dal sesso. Un testo obbrobrioso, che lo stesso relatore ha ammesso essere stato redatto in collaborazione con le suddette associazioni Lgbt, in pratica sotto la loro dettatura“.
Immediata la replica del relatore Alessandro Zan, che ha per l’ennesima volta ribadito come “questa non è una legge liberticida. Non abbiamo inventato nulla, c’e’ la legge Reale-Mancino del 1975 che è legge dello Stato. Prevede una tutela rafforzata per le vittime, persone e gruppi sociali, che oggi son maggiormente oggetto di violenza”. “Questa è un’integrazione perchè contiene una parte penale di una legge che già esiste. Spiace leggere dichiarazioni come quella di Matteo Salvini che dice di fare anche una legge contro l’eterofobia, come se di fronte a una legge contro il razzismo dovessimo fare anche una legge che tutela i bianchi. Il tema è pensare a un provvedimento che dia una protezione maggiore alle persone che per la loro condizione personale vengono fatte oggetto di violenza. Corrisponde al falso che questa sia una legge liberticida. Per noi la libertà di espressione è un principio sacrosanto ma la libertà di espressione non è istigazione all’odio. Io non sono a favore dell’azione penale ma l’azione penale è un deterrente perchè ci sono fatti di violenza e abbiamo il dovere di intervenire contro l’odio e lo stigma sociale. Poi dobbiamo anche fare azioni positive di contrasto sociale e culturale all’esclusione”.
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E questi sarebbero quelli che dovrebbero proteggerci dagli islamici omofobi? chi ci crede è fesso.