La notizia del 18enne napoletano cacciato di casa dalla madre perché omosessuale ha indignato l’Italia, con un giudice che ha obbligato i genitori del ragazzo a versargli un assegno mensile di mantenimento.
Una triste e drammatica pagina omofoba che nel Bel Paese troppo spesso, purtroppo, torna a galla, con Senso Comune, nuovo programma di Rai3 in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì nella fascia preserale, che l’ha voluta affrontare di petto.
Un fixed show che adatta per l’Italia ‘Common Sense‘, format britannico andato in onda sulla BBC, dando l’opportunità alla gente comune di esprimere una propria opinione in merito alle principali notizie del momento. Il programma, prodotto da Stand By Me insieme a Rai Tre, si è interessato proprio al caso del 18enne napoletano, catturando le reazioni e i commenti alla notizia di 16 gruppi di protagonisti, entrando nei loro uffici, nelle loro case, seguendoli nei negozi, nei supermercati e nelle palestre.
‘La madre non vedeva l’ora di cacciare il figlio di casa, perchè gay, e ha aspettato che facesse 18 anni per mandarlo via di casa. Non ci si crede, ancora qui stiamo‘, commentano le poledancer, per poi passare la palla a due increduli ombrellai (‘a sentire queste cose, nel 2017, sono assurde, ma io la vorrei conoscere a questa madre ingrata‘) e a tre tassisti che arrivano a scomodare persino un improbabile metafora calcistica: ‘Come se hai un figlio che tiene all’Inter o alla Juve e lo cacci di casa perché tu milanista‘.
Attraverso il montaggio alternato vengono alla luce le diverse coscienze delle persone comuni, a volte banali ma spesso illuminanti. Un’indagine antropologica, quella raccontata dal programma Rai, che attraversa l’Italia da Nord a Sud, permettendo alle persone di dire quello che pensano per restituire ai telespettatori una visione contemporanea del sistema culturale del nostro Paese.
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