La polizia spagnola sta indagando sulla morte di un ragazzo gay di 24 anni, picchiato fino a morire lo scorso weekend. Samuel Luiz, infermiere, è stato ucciso all’esterno di una discoteca di La Coruña nelle prime ore del mattino di sabato (3 luglio). I suoi amici hanno riferito al quotidiano El Mundo che Luiz li stava videochiamando quando un gruppo di uomini ha iniziato ad attaccarlo verbalmente e fisicamente, gridandogli più e più volte ‘maric*n’.
Samuel è morto in ospedale, a causa delle ferite riportate. Diffusa la notizia, in migliaia sono scesi in strada, in tutta la Spagna, per dire basta all’omotransfobia. Centinaia di persone hanno riempito piazza María Pita a La Coruña, come riportato da El País. Il quotidiano riporta che la famiglia di Samuel non ha partecipato attivamente alla protesta, ma ha esortato le persone a donare alla Croce Rossa.
Gli assassini avrebbero iniziato a pestarlo perché pensavano che li stesse riprendendo con lo smartphone, mentre il giovane stava semplicemente videochattando con alcuni amici. Gli hashtag #JusticeforSamuel / #JusticeParaSamuel sono diventati virali in tutto il Paese. Nei filmati visibili sui social si vedono anche le violenze della polizia sui manifestanti.
La stampa locale riporta che non ci sono stati arresti, ma alcune persone sono state interrogate. Un funzionario locale, José Miñones, è tra coloro che hanno condannato l’aggressione e afferma che la polizia sta lavorando al caso. In una commovente lettera pubblicata dal quotidiano El Mundo, gli amici di Samuel lo hanno così voluto ricordare: “era la persona migliore che potessi mai incontrare”. “Tutti lo amavano per quello che era”. “Te ne sei andato, ma saremo qui ogni giorno a combattere per ciò che meriti, giustizia“.
Ministerio de Justicia Madrid#JusticiaPorSamuel #XusticiaparaSamuel pic.twitter.com/TMbwiBfX3l
— Fermín Grodira (@grodira) July 5, 2021
https://twitter.com/huwlemmey/status/1412343617881001986
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