In Spagna l’ultimo rapporto del Ministero dell’Interno relativo all’anno 2021 ha fatto segnare un preoccupante aumento di crimini omotransfobici, con un allarmante +67% rispetto al 2020.
1.802 episodi accertati in 12 mesi, con il maggior numero dei crimini ispirato da razzismo e xenofobia. Ben il 35% del totale. A seguire l’omotransfobia, pari al 25,86%. Il Ministero dell’Interno spagnolo porta avanti questo report dal 2014 e il numero dei crimini ispirati dall’odio oscilla solitamente tra i 1.200 e i 1.700 l’anno. Nel corso del 2021 questa tipologia di reati è cresciuta del 5,63%, ma è sul fronte omotransfobico che l’aumento si fa molto inquietante. Nel 2019, anno precedente alla pandemia, erano stati registrati 278 crimini omotransfobici, mentre nel 2021 le cifre sono raddoppiate, arrivando ad un totale di 466 denunce.
La maggior parte delle vittime di crimini ispirati dall’odio sono uomini. 1.196 vittime totali, rispetto a 674 donne. Le donne sono invece maggiormente discriminate per motivi di sesso o genere, con un totale di 74 reati di odio registrati rispetto ai 45 reati che coinvolgono gli uomini.
Quanto agli autori dei crimini, la maggior parte di loro sono uomini, con un totale di 604 arresti rispetto alle 139 donne indagate. La maggior parte di questi sono giovani tra i 26 e i 40 anni.
Da tempo la Spagna è uno dei Paesi più all’avanguardia sul fronte dei diritti LGBTQ. Nel 2005 ha legalizzato sia il matrimonio egualitario che l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso, mentre le unioni civili sono state legalizzate dal 1994 in poi. La discriminazione sul posto di lavoro sulla base dell’orientamento sessuale è illegale dal 1995. I crimini e i discorsi di odio sulla base sia dell’orientamento sessuale che dell’identità di genere sono stati vietati nel 1995. Nel 2022 è stata presentata una proposta di legge che consentirebbe alle persone trans* di autodeterminarsi senza la necessità di una diagnosi medica, snellendo quindi il processo amministrativo e burocratico, e di riconoscere legalmente le identità non binarie.
A mancare, di fatto, è solo il via libera nei confronti della gestazione per altri, riconosciuta se effettuata all’estero ma ad oggi ancora vietata a prescindere dall’orientamento sessuale.
Fonte: Shangay
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