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La trapunta contro l’AIDS si trasforma in mascherine per i sanitari alle prese con il Covid 19

La solidarietà e la volontà di essere utili. Ieri contro l’AIDS, oggi per sconfiggere il Coronavirus.

mascherine
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Gert McMullin, il coordinatore della produzione delle trapunte contro l’AIDS, ha riacceso la sua macchina da cucire. E ha utilizzato i resti della AIDS Quilt per realizzare delle mascherine, che saranno poi consegnate al personale sanitario che sta assistendo le persone affette da Covid 19.

La AIDS Quilt altro non è che una vera e propria trapunta. Contiene oltre 94.000 nomi di persone malate di AIDS. Posizionata temporaneamente presso l’AIDS Memorial Quilt a Washington DC, ha attirato oltre 18 milioni di persone e negli anni ha raccolto 4 milioni di dollari in donazioni.

L’AIDS Memorial Quilt, con i 50.000 “pannelli”, doveva essere trasferito a San Francisco, presso il National AIDS Memorial. La pandemia da Coronavirus ha bloccato tutto, e McMullin ha pensato di sfruttare le parti di tessuto non utilizzati per fare qualcosa di utile alla comunità.

Da trapunta a mascherine contro il Coronavirus

McMullin, a People, ha spiegato che si sentiva in dovere di fare qualcosa durante questa situazione. E le mascherine era quello che occorre in questo particolare momento.

Durante la crisi dell’AIDS, potevo andare a fare qualcosa. Ma ora non posso. Non sono abituato a stare seduto a non aiutare le persone.

E così ha avuto l’illuminazione, e ha iniziato subito a cucire. Per essere utile ancora una volta. Le mascherine saranno poi distribuite a residenti e al personale sanitario delle strutture gestite dalla Bay Area Services, che si occupa di persone senza fissa dimora e di tossicodipendenti.

L’idea di una trapunta per ricordare le vittime dell’AIDS è nata il 27 novembre 1985, durante il ricordo dell’assassinio di Harvey Milk. Da lì, è partita la creazione di questo memoriale, dove ogni pannello contiene il nome di una persona morta di AIDS negli anni ’70 e ’80, quando la malattia era definita il “tumore dei gay“.

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