Mentre in Italia gli sportivi fanno a gara a chi è più omofobo, nella liberissima Spagna il campione di pallanuoto Victor Gutiérrez, ha sentito il bisogno di fare coming out: “Ho pensato che fosse necessario interrompere, una volta per tutte, il tabù dell’omosessualità nello sport e spero che la mia esperienza positiva possa esser d’aiuto a qualcuno” mi racconta al telefono il centroboa del Real Canoe, e aggiunge: “ se anche i giocatori di calcio, piuttosto che di basket, trovassero il coraggio e la forza di dichiararsi, sarebbe tutto più semplice“. Tra una domanda e l’altra, Victor mi parla di sogni, desideri, speranze, della sua visione dell’Italia, del suo coming out in famiglia e della voglia di trovare un compagno per la vita.
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Cosa l’ha spinta a voler parlare, al mondo intero, della sua omosessualità?
Ho pensato che fosse necessario interrompere, una volta per tutte, il tabù dell’omosessualità nello sport. In famiglia ero già dichiarato da diverso tempo e sentivo la responsabilità di farlo anche pubblicamente. Ho condiviso la mia esperienza positiva e spero con tutto il cuore che possa esser d’aiuto a qualcuno.
Si è mai sentito discriminato nel suo ambiente lavorativo?
Assolutamente no! Hanno sempre apprezzato le mie prestazioni sportive e mai nessuno si è permesso di giudicare, o parlare, delle mie scelte sessuali.
Si è mai chiesto il perché di così pochi sportivi dichiarati?
Credo che ci sia una buona percentuale di paura. Il calcio, ad esempio, è uno sport già diverso, rispetto agli altri.
In che senso?
Beh, nel calcio non ci sono solo interessi sportivi. Dietro c’è tanta economia, ma se anche loro iniziassero a non aver paura di essere se stessi, le cose sarebbero sicuramente molto più semplici.
Pensi che in Italia i giocatori, fanno a gara a chi è più omofobo..
L’Italia ha fatto, finalmente, un grande passo in avanti e sono certo che le cose, pian piano, inizieranno a cambiare anche da voi. Era, ed è ancora oggi, inaccettabile che da voi ci sia così tanta omofobia. Tutte queste differenze tra persone, nel 2016, non sono più accettabili.
In un’intervista rilasciata alla rivista Shangay, ha parlato della volta in cui si dichiarò con sua madre. Che ricordo ha di quel momento?
Un ricordo bellissimo anche se, ad onor del vero, è stata una conversazione molto tranquilla. Lei ha reagito in un modo spettacolare, offrendomi tutto il suo amore e tutto il suo sostegno. Ho un rapporto meraviglioso con lei e mi continua a dare, ogni giorno, ottimi consigli.
E con suo fratello come si comportò?
Io e mio fratello ci passiamo solo un anno. Siamo cresciuti insieme e non c’è stato molto da dirsi. Basta guardarci negli occhi per capire, ognuno, il pensiero dell’altro. Alla fine, lui, è il mio miglior amico.
Ha parlato di più di settanta attacchi omofobi a Madrid. Sta cambiando qualcosa in Spagna?
La Spagna resta un Paese sicuro, dove ognuno può vivere senza paura e come meglio crede. Purtroppo, ancora oggi, ci sono luoghi e persone che non rispettano la diversità. Dobbiamo continuare a lottare tutti assieme contro qualsiasi discriminazione e dobbiamo ricordarci di non essere tolleranti con certe persone.
Oggi è fidanzato?
No, no: sono single.
Le piacerebbe sposarsi?
(Ride, ndr) Altroché. Bisogna solo trovare la persona giusta..
E diventare padre?
Se devo esser proprio sincero, per ora, non rientra nelle mie priorità. Sono giovane e voglio concentrarmi su altre cose, ma in futuro è chiaro che vorrò formare, anche io, una famiglia tutta mia.
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