Se HBO Max rilancia il mito di Sex and the City con il suo revival, dalla Spagna ecco arrivare una nuova serie al femminile sbarcata l’8 dicembre su Disney+. Vida Perfecta, ideata dalla 40enne Leticia Dolera, qui anche protagonista nei panni di María. Vida Perfecta è un viaggio nelle gioie, nelle paure, nei bisogni, nelle difficoltà, nella leggerezza e nella sessualità di tre donne trentenni, tanto diverse quanto unite. Dolera ha realizzato un’evoluzione di Sex and the City, più contemporanea, intersezionale, decisamente più europea.
Maria ed Esther sono sorelle mentre Maria e Cristina sono amiche del cuore da sempre. Maria è una donna affermata, rigida e pignola che, nell’unico momento di leggerezza della sua vita, resta incinta di uno sconosciuto con una disabilità mentale. Esther è una pittrice lesbica, esuberante e stravagante, perennemente in lotta con le sue insicurezze e la sua insoddisfazione, portatrice di leggerezza e brio. Cristina è un brillante avvocato, moglie e madre di due figlie, che si barcamena con determinazione nella sua impegnatissima vita e che non intende rinunciare ai suoi bisogni di donna e alla sua carriera.
Tre vite tutt’altro che perfette che sgomitano tra delusioni d’amore e professionali, abbracciando insicurezze, paure, desideri, fragilità. Pronti, via e nel primo episodio assistiamo immediatamente ad una rottura clamorosa. Maria viene infatti lasciata dall’annunciato sposo al momento della firma dell’acquisto di un appartamento, con rispettivo mutuo trentennale. Lui non ne può più della sua pignoleria, ricordando quella volta in cui lei le ha chiesto di farle un clistere prima di fare sesso anale. “Avresti preferito ripulire il letto dalla merda?”, replica stizzita Maria, dando immediatamente una precisa impronta ad una serie che non ha timore di parlare di sesso, mostrandolo, includendo anche dinamiche queer e realtà il più delle volte lasciate ai margini. La disabilità è infatti centrale in Vida Perfecta sin dalle prime puntate, con Gari, giardiniere del condominio di Cristina, volto di una sottotrama ben scritta e felicemente dipinta.
L’esilarante personaggio di Esther, interpretata da Aixa Villagrán, ci regala una rappresentazione inedita rispetto alla solita donna lesbica il più delle volte mostrata sul piccolo schermo. Disinibita e sicura di sè, Esther è un’artista insolita che guarda con timore e curiosità a quel mondo social che potrebbe farla finalmente decollare in qualità di pittrice. La bellissima Cristina, invece, guarda con nostalgia all’ormai dimenticato furore sessuale del marito, che di fatto si relaziona con lei solo in qualità di mamma, con l’ambizione di fare un altro figlio che lei cerca disperatamente di non dare alla luce. L’idea di una relazione extra-coniugale si fa lentamente strada tra i suoi pensieri, ammaliati da un misterioso e fascinoso 30enne. Poi c’è Maria, abbandonata dall’uomo con cui credeva di costruire una famiglia. Stravolta dal dolore si sballa per la prima volta in vita sua andando incontro ad una novità che la travolge, cambiandole l’esistenza.
Otto episodi dalla durata di circa mezz’ora che confermano l’alta qualità della serialità spagnola, qui sbarcata direttamente su Disney+. Aspettando l’arrivo de Le Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetek.
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