Anche quest’anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale.
“I principi di eguaglianza e non discriminazione, sanciti dalla nostra Costituzione, sono un presupposto imprescindibile per il progresso di qualsiasi società democratica e per la piena realizzazione di ogni persona umana“, ha scritto il Capo dello Stato. “Sono più di sessanta i Paesi nel mondo in cui l’omosessualità viene punita con la reclusione, in alcuni ancora si rischia persino la pena di morte. L’intolleranza per il diverso, l’indifferenza di fronte alle compressioni delle altrui libertà, costituiscono lacerazioni alla convivenza democratica. L’Italia non è immune da episodi di omotransfobia: persone discriminate, schiacciate da pregiudizi, che spesso sfociano in inaccettabili discorsi d’odio, aggredite verbalmente e fisicamente. Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità. La violenza dei giudizi, di cui tanti cittadini sono vittime solo per il proprio orientamento sessuale, rappresenta un’offesa per l’intera collettività. L’impegno delle Istituzioni deve essere orientato a fornire, soprattutto alle nuove generazioni, gli strumenti per comprendere le diversità delle esistenze e delle diverse esperienze umane, per una società inclusiva e rispettosa delle identità“.
Non è la prima volta che Mattarella celebra la Giornata contro l’Omobitransfobia. Arrivato al suo secondo mandato da presidente della Repubblica, il Capo dello Stato si espresse pubblicamente anche nel 2015, nel 2017, nel 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023, chiedendo un “educazione alla cultura della non discriminazione”, definendo “anticostituzionale” l’omotransfobia, perché “una società libera non permette discriminazioni e aggressioni”.
L’’Italia è scivolata al 36esimo posto su 49 Paesi d’Europa per uguaglianza e tutela delle persone LGBT, dietro persino all’Ungheria di Orban.
Da parte di Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana e Eugenia Maria Roccella, ovvero presidente del Consiglio, presidente del Senato, della Camera e Ministra delle Pari Opportunità, per ora nessun virgolettato ufficiale nei confronti del 17 maggio.
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