7 indimenticabili coppie queer nella storia

Che fosse l'era Rinascimentale o il primo Novecento, ripercorriamo alcune coppie LGBTQIA+ di cui non si parla sui libri di storia.

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gentleman jack
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Love is love. Ed era così anche qualche decade fa, quando non esistevano smartphone o hashtag.

A scuola non ve ne avranno parlato, ma la storia è piena di coppie queer memorabili, sovversive anche quando  non potevamo permetterci certe libertà e discostarsi dalla norma equivaleva a camminare sul filo del rasoio.

Ne abbiamo selezionate sette.

Michelangelo Buonarroti & Tommaso dei Cavalieri

 

Michelangelo Buonarroti
Michelangelo Buonarroti

Era il Dicembre del 1532, quando lo scultore Pierantonio Cecchini fece incontrare un giovane ventitrenne romano e uno dei più grandi artisti del Rinascimento: il giovane nobile si chiamava Tommaso De’ Cavalieri e l’artista, allora cinquantasettenne, era Michelangelo Buonarroti.

Tra il 1532 e il 1564 l’artista scrisse un numero infinito di lettere, snocciolando al giovane compagno di penna un’ondata di sentimenti che andavano ben oltre l’amicizia.

Non credo che voi crediate che io abbia dimenticato o possa dimenticare il cibo di che io vivo, che non è altro che il nome vostro” scriveva Buonarroti, rendendo De Cavalieri musa delle sue opere (su tutte Il Ratto di Ganimede, dove ispirato dalle parole di Omero nell’Iliade, ritraeva un giovane troppo bello per restare tra i mortali).

Il legame tra i due resterà un punto di riferimento negli anni: anche quando De’ Cavalieri si sposerà e avrà due figli, il giovane nobile rimarrà in contatto con l’artista fino alla sua morte nel 1564.

Virginia Woolf & Vita Sackville-West

 

Virginia woolf e Vita sackville-west
Virginia woolf e Vita sackville-west

Non c’è una donna che ha definito la rivoluzione letteraria del Novecento, come Virginia Woolf: pioniera di una narrazione svincolata da strutture preocostruite e visceralmente immersa nel vissuto interiore dei suoi personaggi, Woolf cambiò per sempre la traiettoria della letteratura mondiale.

Femminista e controcorrente nell’animo, nel 1920 accettò di pubblicare il libro di Vita Sackvile-West, poetessa ed appassionata di botanica, sposata all’epoca con Sir Harold Nicolson. Tra le due scattò una connessione tanto potente da travolgerle per ben 10 anni: fu proprio West la musa che ispirò Orlando, romanzo rivoluzionario dove Woolf trascende i limiti del genere binario e letterario.

La stessa scrittrice trovò nella compagna la prima relazione sessuale davvero soddisfacente della sua vita, restando insieme fino alla fine degli anni ’20.

I mariti di entrambe, consci della relazione, non si opposero mai al loro rapporto (West e Nicolson vivevano un matrimonio aperto, mentre Leonard Woolf voleva solo la felicità della compagna).

Mi manchi” scriveva Woolf a West, in uno dei loro innumerevoli scambi di lettera: “In modo semplice, quieto, umano, disperato”.

 

Anne Lister & Ann Walker

 

Gentleman Jack (HBO)
Gentleman Jack (HBO)

Nel 1834 Anne Lister è una proprietaria terriera di Shibden Hall, ben nota per uno stile di vita completamente in opposizione agli standard dell’epoca e apertamente queer. Ann Walker è un’ereditiera all’alba dei trent’anni, abituata a giornate noiose tra tazze di tè e visite dei parenti.

Quando le due si incontrano, scatta un sentimento che sconvolge la quotidianità di entrambe, definendo un momento di svolta per la comunità lesbica e le unioni civili nel XIX secolo: le due si scambiano anche delle promesse ufficiali in una chiesa di York nel 1834, diventando (pur non legalmente) il primo matrimonio lesbico della Gran Bretagna.

La loro storia è raccolta nelle oltre 700 pagine dei diari di Lister da cui è stata tratta la serie tv Gentleman Jack.

 

Oscar Wilde & Lord Alfred Douglas

 

Oscar Wilde e Alfred Douglas
Oscar Wilde e Alfred Douglas

Nell’estate del 1891, il giovane Alfred Douglas, figlio del Marchese di Queensberry, incontra un certo Oscar Wilde, scrittore e poeta di diciannove anni più grande. Se Wilde è anticonformista, apertamente gay e ribelle alla morale vittoriana dell’epoca, Douglas è un rampollo viziato e imprudente.

La loro è una storia d’amore tumultuosa, fatta di litigi e tira e molla, ma anche ispirazione dietro il capolavoro Il Ritratto di Dorian Gray, opera considerata pericolosa per i giovani lettori dell’epoca perché offriva un’alternativa possibile e libertina alla condotta puritana.

Quando la loro relazione esce allo scoperto, il marchese di Queensbury denuncia Wilde con l’accusa di sodomia. Nella stessa epoca dove l’omosessualità era reato, i tanti altri amanti del poeta testimoniano contro di lui (in cambio di denaro da Alfred).

Nei suoi due anni di prigionia, Wilde scrive De Profundis, lunga lettera d’amore dove non rinnega nemmeno per un momento il proprio amore per Douglas.

Il tuo amore ha grandi ali ed è forte, il tuo amore arriva a me attraverso le sbarre della prigione e mi conforta, l’amore è la luce che illumina le mie ore. Coloro che non sanno cos’è l’amore, so che scriveranno, se il destino ci sarà avverso, che io ho avuto una cattiva influenza su di te. Se sarà così, tu dovrai scrivere a tua volta che si tratta di una falsità. Il nostro amore è stato sempre bello e nobile, se sono stato la vittima di una terribile tragedia, è perché la natura di questo amore non è stata compresa.” (De Profundis)

 

Gertrude Stein & Alice B. Toklas

 

Gertrude Stein e Alice Toklas
Gertrude Stein e Alice Toklas

L’8 settembre 1907 a Parigi, in un salotto al numero 27 di Rue de Fleurs, tra Gertrude Stein, scrittrice americana simbolo della letteratura modernista e fondamentale nello sviluppo dell’arte moderna, e Alice Toklas esplose un colpo di fulmine.

Entrambe di San Francisco, prima della parentesi parigina, vissero per molti anni sulle due rive della stessa baia senza mai incontrarsi.

Erano l’una l’opposto dell’altra: Gertrude portava i capelli cortissimi e indossava abiti maschili.
Alice era esile, amante degli abitini a fiori, accessori vistosi, e sfoggiava orgogliosamente i baffi.

A causa di orari incompatibili, le due si scambiavano bigliettini firmati DD e YD (Darling Darling e Your Darling) e nel 1909, dopo una vacanza sulle colline della Toscana, Gertrude chiese ad Alice di diventare sua moglie. Fuggirono a Maiorca con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e tornarono a Parigi come volontarie americane, al bordo di una vecchia Ford che nessuna delle due sapeva guidare bene.

Viaggiarono per l’Europa, spostandosi tra Spagna e Italia, in un rapporto così simbiotico da confondersi e firmarsi con il nome dell’altra.

Gertrude morì nel 1946 per un cancro allo stomaco, e Alice cercò di ricordarla scrivendo I biscotti di Baudelaire, libro di ricette che ripercorreva i loro momenti insieme. Morì nel Marzo del 1967, sepolta vicino a Toklas nel cimitero di Père Lachaise.

Tennessee Williams & Frank Merlo

 

Tennessee Williams e Frank Merlo
Tennessee Williams e Frank Merlo

Tra i più grandi nomi della storia drammaturgica, c’è indubbiamente Tennesse Williams: da Un Tram Chiamato Desiderio a La Gatta sul Tetto che Scotta, Williams era un regista apertamente gay che trattava queste tematiche nelle sue opere nonostante l’epoca le considerasse tabù.

Nel 1948, in un bar di Provincetown, in Massachutes incrociò lo sguardo di Frank Merlo mentre (come scrive nel suo diario) “fumava contro la ringhiera del portico indossando dei Levi’s“: da quel momento, il giovane italo-americano sarà suo assistente e compagno per ben 15 anni.

Tra a fine degli anni 40 e i primi anni ’50 i due esplorarono l’Europa  spostandosi tra Roma, Barcellona, e Londra. Nei suoi diari, Williams  li definì tra gli anni più felici e produttivi della sua vita. Ma l’alcolismo e una tendenza alla promiscuità di entrambi compromisero l’armonia della relazione.

Quando nel 1963 Merlo morì per un cancro ai polmoni, le sue ultime parole per Williams furono: “Mi sono abituato a te”.

Lili Elbe & Gerda Gottlieb

 

lili elbe
Lili Elbe

Nella Copenaghen degli anni ’20, l’affermata ritrattista Gerda Gottlieb propose al marito di posare per lei in abiti femminili, sotto il nome di Lili Elbe. Quello che nasceva come un semplice gioco di travestitismo, risvegliò nel partner un’identità repressa e taciuta per troppo tempo.

Nonostante i retaggi culturali dell’epoca, Elbe continuò ad essere la musa principale dei ritratti della moglie, e insieme si trasferirono a Parigi per vivere apertamente la propria relazione, lontane da sguardi indiscreti.

Nel 1931 Lili Elbe fu una delle prime donne transgender a sottoporsi a delle operazioni di rassegnazione del genere, sotto la supervisione di Magnus Hirschfied, fondatore dell’Institut für Sexualwissenschaft, Istituto per la Ricerca Sessuale (considerata prima clinica trans della storia, prima della Germania nazista).

Le cinque operazioni, tuttavia, furono così invasive da portarla alla morte nel 1931. Gerda restò al suo fianco fino alla fine.

Negli anni successivi, l’amico di Lili, Niels Hoyer firmerà il libro Man Into Woman, ripercorrendo la vita di Lili Elbe attraverso i suoi diari privati. La stessa storia diventerà nel 2015 un film intitolato The Danish Girl con protagonisti Eddie Redmayne e Alicia Vikander.

Jean Cocteau e Jean Marais

 

Jean Marais e Jean Cocteau
Jean Marais e Jean Cocteau

Quando il ventiquattrenne Jean Marais vide per la prima volta le opere del pittore, regista, e scrittore quarantottenne Jean Cocteau, confidò di rivedere sé stesso nei suoi disegni.

I due si innamorarono nel giro di dieci giorni. Marais diventò presto protagonista dei suoi lavori più famosi, come Orpheus o Beauty and The Beast, in quanto Cocteau riteneva che il giovane “illuminava i film con la sua anima”.

Vissero una reazione intensa e piena di passione, orgogliosamente insieme anche durante l’insorgere della Germania nazista. Presi di mira dai media, a Marais fu respinto dalla Resistenza quando propose di unirsi a lottare contro la patria.

Cocteau morì di infarto nel 1963, e Marais dichiarò che avrebbe voluto conoscerlo molto prima, definendolo l’amore della sua vita.

Resto con te” è la frase scolpita sulla lapide dell’artista.

Eleanor Roosvelt e Lorena Hickok

 

Eleanor Roosvelt e Lorena Hickok
Eleanor Roosvelt e Lorena Hickok

Nell’estate 1928, Eleanor Roosvelt, attivista e first lady, incontrò la giornalista Lorena Hickok per un’intervista con l’Associated Press, quello che doveva essere un semplice incontro di routine, lasciò spazio per un legame molto più intimo trascritto in oltre 300 lettere (si dice fossero molte di più, ma metà furono bruciate) pubblicate nel libro Empty Without You: The Intimate Letters Of Eleanor Roosevelt And Lorena Hickok.

Mi fa male tenerti vicina. Il tuo anello è di grande conforto. Lo guardo e penso che mi ami, altrimenti non lo indosserei” scriveva Roosevelt, a cui Hickok rispondeva di voler “mettere le sue braccia intorno a lei e baciarla all’angolo della bocca”.

Nel 1933, all’alba della presidenza Roosevelt, Hick si occupò di trattare notizie sul New Deal rooseveltiano, trasferendosi direttamente alla Casa Bianca, e dormendo in una camera da letto adiacente a quella di Eleanor.

La loro relazione durò all’incirca otto anni, all’oscuro di ogni tabloid nonostante tra le mura della White House fosse chiaro a chiunque (Presidente Franklin Delano Roosevelt incluso).

Nel 1942 Hick iniziò una reazione con Marion Harron, giudice del tribunale fiscale degli Stati Uniti dieci anni più giovane, e la loro relazione iniziò gradualmente ad evoversi in una duratura e profonda amicizia, tanto che dopo la morte del presidente, Hick si trasferì a vivere nel cottage a Val-Kill di Roosevelt.

Continuarono a scriversi fino al 1962, anno della morte di Eleanor.

 

 

 

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