Associazioni omofobe influenzano la politica, Vladimir Luxuria all’attacco

"Pressioni soprattutto da quelle associazioni fortemente omofobe e integraliste che hanno sostenuto la campagna elettorale di questo governo e ora passano all'incasso"

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Forse, Matilde Celentano – sindaca di Latina – avrebbe dovuto rileggere la lettera indirizzata a Tiziano Ferro un paio di volte in più prima di inviarla. In un periodo in cui, purtroppo, i diritti e le vite delle persone diventano mere istanze politiche, oggi la questione del patrocinio al Pride di Latina prima concesso e poi revocato nel giro di neanche una settimana, crea scalpore e indignazione.

Anche alla luce del caso analogo avvenuto al Pride di Roma. 

Tra chi si scaglia non solo su Matilde Celentano, ma sul vergognoso atteggiamento della destra – tra ipocrisia e scempio – nei confronti della comunità LGBTQIA+, c’è anche Vladimir Luxuria. Dalle prime file del corteo del Siracusa Pride, l’attivista parla di un’Italia governata ormai dalle lobby omofobe.

Un attacco duro a una destra che ultimamente si occupa della nostra comunità solo per scagliarvisi contro.

Si confermano quello che sono, persone che sottraggono e non aggiungono – spiega Luxuria – Per tanto tempo non si sono occupati di noi, non ci hanno mai concesso nulla, ora si occupano di noi solo per sottrarci diritti, serenità e libertà”.

Un’istanza confermata dal gioco sporco messo in atto dal partito di Giorgia Meloni, le cui pedine sono oggi Francesco Rocca e Matilde Celentano. Il primo, presidente della Regione Lazio, che ha scelto prima di concedere il patrocinio al Roma Pride, per poi revocarlo. Stessa solfa per Celentano.

E viene da chiedersi se si tratti di mosse studiate, o semplicemente sintomi di una destra decentralizzata che rifugge come una scheggia impazzita dalle politiche estremiste nazionali e dalle associazioni integraliste cattoliche, per poi essere “riportata all’ordine”.

Ci sono pressioni non solo dall’alto, quindi dai palazzi del potere, ma soprattutto da quelle associazioni fortemente omofobe e integraliste che hanno sostenuto la campagna elettorale di questo governo e adesso, in qualche modo, passano all’incasso. Questi partiti devono tenerne conto”.

Il manifesto politico del Pride citato da Celentano per revocare il proprio sostegno al Pride di Latina è rimasto sempre lo stesso, prima e dopo il rovinoso scivolone: trascrizione degli atti di nascita per le famiglie omogenitoriali e decriminalizzazione della Gestazione per Altri. Quindi la scusa non regge.

Vorrei ricordare alla sindaca che la GPA non è consentita in Italia. Trovano quindi dei pretesti, la verità è che a loro da fastidio la nostra visibilità e la partecipazione. Da sempre la destra e l’estrema destra si scagliano contro i Pride, tutte le volte chiedono di annullarli, di rimpicciolirli, di deviare il percorso, li ridicolizzano perché a loro diamo fastidio. L’obiettivo di un Pride è dimostrare che si può essere gay, lesbiche o trans senza vergognarsi e alla luce del sole, camminando nei centri delle città”.

L’idea che tutto sia politica, che tutto abbia un secondo fine, è una posizione che non sta in piedi quando tutto ciò che chiede la comunità LGBTQIA+ è semplicemente la parità dei diritti. Un* sindac* o un* president* governa tutt*, e a tutt* deve dimostrare il proprio sostegno.

Noi miriamo all’uguaglianza. Ma dare il patrocinio delle città o delle regioni non significa sposare un manifesto, una piattaforma, ma significa dire ‘Io sono sindaca o presidente anche della comunità LGBTQIA+ che quel giorno sfila’. Invece loro diventano sindaci di una parte”.

Luxuria conclude poi esprimendo preoccupazione per il clima d’odio e di intolleranza che si è venuto a creare nel nostro paese, riflesso diretto dell’omofobia istituzionale che – dall’insediamento del governo Meloni – aggredisce indistintamente famiglie, individui e minoranze, allontanandoci sempre di più da quell’Europa con cui, un tempo, l’Italia andava a braccetto.

Stiamo vivendo un periodo molto difficile, ma a noi le difficoltà ci fortificano. Attacchi alle famiglie arcobaleno e ai bambini, attacchi alle persone trans con lo spauracchio dell’ideologia gender sono uno scollamento dall’Europa più civile e dalla società che invece non ha mai discriminato, nelle scuole negli oratori, belle palestre o alle feste di compleanno”.

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