La condanna del Parlamento Europeo al Governo Italiano che ha bloccato la registrazione dei certificati di nascita di famiglie omogenitoriali ha chiaramente suscitato clamore politico e non solo, con Pro Vita che ha tuonato contro Bruxelles.
Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia, ha parlato di un'”ingerenza gravissima e vergognosa“, precisando che “non esistono “figli” di coppie gay. Due uomini e due donne non possono avere figli. Esistono bambini di cui coppie gay si sono dotate sfruttando pratiche barbare e illegali nella gran parte del mondo come l’utero in affitto e la compravendita di gameti umani“.
“A violare i diritti di quei bambini non è lo Stato che non riconosce all’anagrafe il “padre-bis” o la “madre-bis”, ma la stessa coppia che pianifica a tavolino di privare un bambino del papà o della mamma“, ha proseguito Coghe. “Perciò la retorica della “difesa dei diritti dei bambini” è la prova di una ipocrisia vergognosa. I figli non si comprano. È inoltre falso che lo stop sia parte di “un più ampio attacco contro la comunità LGBTQI+“, ha concluso Coghe, probabilmente sentitosi chiamato in causa.
“È invece basato sulla decisione delle Sezioni Unite della Cassazione (n. 38162/22) le quali hanno spiegato in modo inoppugnabile sul piano giuridico perché quelle trascrizioni sono illegittime. Ci aspettiamo quindi che il Governo non si lasci intimidire e prosegua sulla sua strada“.
Ma da parte del Governo Meloni, per ora, tutto tace.
La premier e il ministro Piantedosi, che sette sindaci vorrebbero incontrare il prima possibile, non hanno battuto ciglio. Eugenia Roccella, Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità che solo 24 ore prima aveva precisato di non voler incontrare alcun sindaco, ha attivato la modalità silenziosa. Matteo Salvini, che solitamente mette bocca su tutto, ha preferito fare gli auguri di buon 84esimo compleanno a Terence Hill “per i suoi mitici film e le sue serie tv!“. Lucio Malan, Presidente Gruppo Fratelli d’Italia in Senato, si è “limitato” a condividere un tweet di Pro Vita secondo cui “il voto del Parlamento Europeo certifica solo l’indirizzo politico dell’attuale maggioranza degli eurodeputati. Non ha nessun valore giuridico e non riguarda nemmeno una materia di competenza UE. In altre parole conta come il parere di un parlamento straniero. Zero“.
Che sia quindi questa la linea politica del suo partito, Fratelli d’Italia, ufficialmente partito di maggioranza di governo?
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