A pochi giorni dal divieto tedesco, ecco arrivare un altro stop. L’Ordine degli psicologi d’Albania ha infatti ufficialmente vietato le cosiddette ‘terapie di conversione’ per i minori di 18 anni, come annunciato dalle organizzazioni LGBT del Paese.
Uno stop “significativamente importante per gli adolescenti LGBTI, spesso costretti dai genitori a sottoporsi a terapie di conversione, nella speranza di cambiare il loro orientamento sessuale o identità di genere“, ha sottolineato Altin Hazizaj, a capo dell’associazione Pink Embassya, che ha precisato come la decisione dell’Ordine degli psicologi sia “legalmente valida”. “Questa è una decisione che non ha bisogno di passare attraverso il potere legislativo o esecutivo per entrare in vigore”.
Il 4 febbraio 2010 il parlamento albanese ha varato all’unanimità una legge antidiscriminazione completa che vieta la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e dell’identità di genere, mentre il 4 maggio 2013 lo stesso parlamento ha modificato all’unanimità il codice penale per includere anche i crimini d’odio contro l’orientamento sessuale e l’identità di genere al pari di un reato contro il genere, la razza, l’etnia, la fede religiosa, la disabilità. Al momento, invece, in Albania sono ancora vietate le unioni civili, il matrimonio egualitario e le adozioni. Nel suo recentissimo rapporto del 2020, ILGA Europe ha classificato l’Albania al 28esimo posto su 49 paesi europei, con un punteggio di 31 su 100. L’Italia è al 35esimo posto.
Anche l’Ordine nazionale degli psicologi italiano, va ricordato, ha preso una posizione netta contro le terapie riparative, considerate ascientifiche e contrarie al Codice Deontologico. Ma a mancare è una legge del Governo, come accaduto fino ad oggi solo in Germania, Malta, Ecuador, Brasile e Taiwan.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.