Buon compleanno signora Ciccone, che bello il suo femminismo senza paure

Madonna compie 58 anni: è l’icona che ha piegato sul serio il pop al femminismo, che ha rifiutato il patriarcato e ha liberato nuove immagini per la rappresentazione della donna.

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6 min. di lettura

Madonna è l’eroina pop per eccellenza, è quella che ha resistito meglio e più a lungo di tutte le altre. È icona perché ha saputo e ancora a volte sa rendere emblematico e poi storico ogni suo gesto. Madonna è però anche un’icona femminista, per quanto di un femminismo sui generis: il suo femminismo non è mai stato quello canonico, imposto da gruppi o ideologie. Il suo gesto di liberazione del femminile è sempre stato un gesto essenzialmente individuale: quello di una vita senza balaustra, in grado di rendere possibili, con le sue scelte estetiche e di costume, nuovi spazi dell’immaginario collettivo. Un femminismo senza limiti predefiniti, un femminismo infinito.

UNA MENTALISTA CONTRO IL LUOGO COMUNE

Madonna Louise Veronica Ciccone è certamente una gran performer ma è anche un’incantatrice, una mentalista. Alla fine degli anni ’70 scappa via dalla sua infanzia dolorosa – da quella casa del Michigan, dal padre padrone, dai troppi fratelli e dall’ingestibile ricordo della madre morta di cancro – scappa e va a New York in cerca di quello che più di tutto aveva bisogno: diventare speciale, essere importante per qualcuno.

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Ha voluto l’amore di tutti, Madonna, mai sazia. E ha impiegato questo desiderio sconfinato e il potere unico nell’attrarre attenzioni che ne consegue, per scardinare tutta una serie di luoghi comuni, di immagini già viste, rassicuranti. L’episodio dell’anno scorso ai Brit Awards è stato un incidente ma giustamente molti gli hanno attribuito un valore potentemente didascalico: Lady Ciccone inciampa, può anche cadere ma si rialza.

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Ancora oggi, dopo 30 anni di carriera ineguagliabile, in cui ha cambiato tutti i look, le atmosfere, i concept possibili. Nonostante le accuse, le critiche di quelli che la vorrebbero addomesticata, più rassicurante, in pensione, Madonna prova a fare quello che ha sempre fatto: spostare l’asticella un po’ più in alto. Deve mettere in crisi nuovi pregiudizi, nuovi luoghi comuni. Se prima erno lo scandaloso legame tra sessualità e religione o l’attacco al rigido binarismo eterosessuale dei modelli predefiniti, ora è l’immagine della popstar di 58 anni che tanti vorrebbero più moderata, più consona all’età. Ma a lei piace così. Mostra il seno ai concerti, indossa mini abiti che fanno parlare i fan, le portinaie e i troll su Facebool, posta in continuazione sui social networks come una 14enne, senza misura, senza attenersi a qualcosa di già visto, a piste battute. Si diverte.

Madonna insomma resta una pioniera. Una che si è assunta il compito di essere la prima. E continua, prosegue quel gesto iniziale di tanto tempo fa, il gesto dei primi anni ’80, dell’esordiente eccessiva e un po’ sgraziata che accostava pizzi e crocifissi per parlare nelle canzoni di sessualità dal punto di vista di una ragazza.

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IL GESTO DELLA LIBERTÁ

Madonna è artista, performer, regista, scrittrice, imprenditrice ma anche madre di quattro figli, moglie, ex moglie, amante di giovani bellissimi e in tutto questo continua a mantenere aperto quello spazio di libertà, di sperimentazione, di messa in crisi del luogo comune. La rivoluzione di Madonna ha assunto tante forme, è passata anche attraverso l’iconoclastia – o meglio la trasfigurazione – di immagini e simboli della Chiesa Cattolica. I simboli religiosi nelle mani di Madonna si sono incarnati, hanno pianto, bruciato, eiaculato. Con la sua passione per le storie, cristiane prima ed ebraiche poi, Madonna ha offerto nuovi modi per interpretare la religione: chiavi di lettura più umane per i personaggi spirituali, creando richiami, passaggi tra mondi prima non comunicanti.

Con i suoi mille cambi di look, le sue incessanti trasformazioni, Madonna è una vera icona della postmodernità. Ha cambiato la sua immagine infinte volte e, dopo tutto questo cambiare, cosa resta? Per i detrattori non molto, secondo altri resta invece il gesto della libertà, ovvero il gesto umano per eccellenza. Madonna è stata ed è soprattutto questo: una donna libera. Pienamente al comando della sua vita, della sua carriera, della sua creatività. Ma è anche una che ha capito come gestire questa libertà infinita: non è certo un segreto che il grande segreto di Madonna è stato la disciplina e in questo si è differenziata da molti suoi colleghi che non hanno saputo mantenere il posto raggiunto nell’Olimpo delle star.

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Madonna ha capito – e forse sin da subito – che non si scherza con la strada che ha scelto e ha imposto al suo corpo, ai suoi impegni, alla sua vita tutta, un regime ferreo ed efficacissimo. Proprio come si dice nella Kabbalah, la tradizione mistica dell’ebraismo che Madonna studia da molti anni e su cui ormai forgia i testi delle sue canzoni: il successo, l’appagamento diretto senza sforzo provocano il cortocircuito. Occorre sostenere il successo con uno sforzo costante, una disciplina che non deve mai venire meno (questo il concetto kabbalistico di Tikkun, ovvero “correzione”).

UN FEMMINISMO NON CONVENZIONALE

Madonna è un’icona femminista che non piace sempre alle femministe, perché rivendica la sua libertà assoluta nel non voler portare avanti modelli decisi da altri, ritenuti più nobili, più autorevoli. La sua è stata una personalità creativa profondamente libera. Ha insegnato alle donne a essere sessuali avendo il controllo della propria vita. Si è scagliata contro il sistema patriarcale: dalla fuga dalla casa paterna, dal rifiuto del padre quel gesto è continuato dando origine alla sua mitica epopea nello show business. Il gesto di ribellione contro il padre – contro i padri – e diventato poi il gesto contro il patriarcato, il Vaticano e contro la chiusura mentale in ogni sua manifestazione. Un gesto essenzialmente di libertà, di espressione della propria destinazione esistenziale, della propria identità, il gesto di quelle altre icone che l’hanno ispirata: Evita, Tina Modotti, Wallis Simpson, Anne Sexton, Frida Kahlo.

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Le femministe hanno rimproverato, nel tempo, molte cose a Madonna, ma lei ha continuato per la sua strada, col piacere per il suo corpo e il gusto per la sua sessualità. In questo suo gesto tutto individuale, Madonna ha finito col dare un importante (e forse non abbastanza sottolineato) contributo alla storia delle donne. Ha ricomposto una frattura culturale antica, ha guarito un po’ quella spaccatura tra le due anime del femminile: Maria, la vergine madre di Dio, e Maddalena, la puttana.

Ha complicato e arricchito il femminile e il suo discorso di emancipazione, ha apportato nuove immagini e nuove suggestioni al movimento di liberazione delle donne. Ha aiutato a reintegrare figure femminili ai margini, le figure più scomode – la prostituta, la lussuriosa, la bisessuale – quelle più violente, volgari, irriverenti. È stata una femminista atipica e forse proprio per questo particolarmente potente: “Se cerchi di incarnare troppi aspetti dell’umano nel tuo lavoro, o se hai troppi riferimenti, la gente si confonde” ha detto recentemente, “vedo un sacco di gente incazzarsi con Miley Cyrus perché lei si comporta più o meno come un ragazzo – ma se lei fosse un ragazzo, nessuno direbbe niente”.

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Madonna ha portato allo scoperto i punti contraddittori del femminismo tradizionale, ha rivelato i residui di una chiusura mentale dura a morire e che infetta anche le stesse donne, le stesse femministe. C’è da ringraziare Madonna e non perché ci ha insegnato come essere lascivi, eccessivi, esibizionisti, bisogna idealmente ringraziarla perché ha insegnato a molti che lo spazio in cui donne e uomini – etero, gay e trans – possono muoversi è più ampio di quello che pensiamo. La lezione di Madonna non è tanto che bisogna essere “sessuali” o provocatori, irriverenti. Madonna ancora oggi prova a dirci che appartiene al bagaglio personale di ciascuno questa possibilità, che ognuno può muoversi col suo proprio stile sulla scena del mondo, se in questo trova senso, piacere, bellezza – anche se ti dicono che a quasi 60 anni non dovresti uscire col culo scoperto.     

Jonathan Bazzi

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Andrea della rocca 19.8.16 - 9:46

Offende tante persone, offende la fede (ci sono anche gay cristiani che si sentono offesi dai suoi atteggiamenti), contro i luoghi comuni e le tradizioni?Darla a tutti vuol dire essere liberi è dare dignità al proprio corpo? Ha mercificato il suo corpo(come la peggiore delle meritrici). La lussuria il libertinaggio, esistevano prima che lei nascesse, non ha dato e fatto nulla di nuovo.Una meretrice ai comandamenti dell'elite e mi fermo qui.Ma che bene ha fatto alle comunità ma che bene ha fatto a voi gay che tanot la idolatrate, svegliatevi è solo una meretrice, con alle spalle una macchina sfornasoldi, per illudere gente cheil suo stile di vita è il migliore. Che Dio abbi pieetà di lei e di tutti noi che di esempi così negativi non ne abbiamo più bisogno.

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Una Basica a Las Vegas 17.8.16 - 20:10

Il mio idolo

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fabulousone 16.8.16 - 18:21

Grande Madonna! La adoro. Questo è femminismo sano. Direi che è il vero femminismo. Al contrario di quello di varie bigotte moraliste che vedono nel sesso tutto il male possibile, che guardano gli uomini in cagnesco, che trattano le donne come incapaci di gestire se stesse e quindi per definizione vittime, che vogliono impedire alle persone di fare ciò che vogliono del proprio corpo e della propria vita e difatti vanno a braccetto col vaticano; per intenderci, le varie sedicenti femministe che si scagliano contro il porno, la prostituzione, la gestazione per altri, e così via, arrivando pure a invocare proibizioni e criminalizzazioni, vedasi quell'osceno appello contro la gestazione per altri di qualche mese fa, che ha contribuito anche all'affossamento della stepchild adoption. Tra l'altro, come ricorda l'articolo, Madonna ha sfidato anche pregiudizi razziali, omofobi, e ageisti... è un'artista per la libertà di ogni persona, concepita e vissuta a tutto tondo, come è giusto che sia. Non c'è niente di più alto e di più prezioso della libertà.

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Giovanni Di Colere 16.8.16 - 17:01

Mi sono letto tutto l'articolo perché mi affascina la passione di chi l'ha scritto per l'argomento e il fenomeno Madonna, una passione che trasuda da ogni complemento da ogni aggettivo. Io personalmente sono più incline alla musica barocca che canta Cecilia Bartoli ma è proprio vero che quando si scrive bene e con passione e per appassionare gli altri anche un articolo sul pizzo punto Venezia diventa interessante.

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