Era un piano diabolico, il loro. Siamo a Vittoria, in Sicilia. Aspettavano le loro vittime a la “zona”, ovvero la zona industriale di Vittoria (Ragusa). E’ un luogo isolato e conosciuto da chi vuole avere dei rapporti occasionali o semplicemente conoscere qualcuno. S fingevano ragazzi gay, attaccando bottone con il primo arrivato. Poi, con la scusa di appartarsi o di andare a bere qualcosa in un locale, salivano in auto, ma non si dirigevano nel luogo prefissato. L’auto infatti si fermava in una pineta, dove ad attendere la vittima e il finto ragazzo gay c’erano altri coetanei, che costringevano i malcapitato a consegnargli tutti gli oggetti di valore. Ora, li aspetta il carcere.
Ma per gli aguzzini non era abbastanza. Dopo aver rubato orologi, cellulari, soldi e in qualche occasione aver costretto la vittima a prelevare il massimo possibile da un bancomat, si mostravano per quello che erano: omofobi. Picchiavano infatti la vittima, talvolta colpendola con un guinzaglio per cani. Concluso il sequestro, la rapina e l’aggressione, se ne andavano, organizzando la prossima serata con un ignaro ragazzo gay.
Ora sono arrivate le condanne: carcere per due dei 3 arrestati
Le autorità non hanno impiegato molto a identificare i responsabili, anche grazie a un loro errore: non erano stati abbastanza furbi da nascondersi alla telecamera del bancomat, venendosi ripresi mentre costringevano una delle vittima a prelevare i soldi. Arrestati nell’agosto del 2018, in questi giorni è arrivata la sentenza del tribunale.
Christian Gerratana (25 anni), nato a Vittoria, è stato condannato a tre anni e otto mesi di carcere. E Gaetano Velardita, nato a Comiso, di 24 anni, quasi la stessa pena: tre anni e sei mesi. Rito alternativo invece per Emanuele Marino, nato a Comiso, 19 anni. Potrebbe ricevere degli sconti di pena, la sospensione o essere condannato ad altri servizi, i base al patteggiamento. Impossibile trovare scusanti per i 3, accusati di rapine, estorsioni, lesioni gravi e atti di violenza privata. Ad aumentare la pena, anche delle aggravanti: aver agito in luogo isolato, violenze e per aver portato le vittime in luoghi e tempi dove non avrebbero potuto richiedere aiuto o difendersi.
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