A pochi giorni dalla nostra intervista ad Alessandro Zan, relatore della legge contro l’omofobia, la misoginia e l’abilismo che ha predetto l’arrivo al Senato del DDL tra gennaio e febbraio e l’eventuale approvazione entro la primavera, anche il Partito Democratico ha ripreso parola sull’argomento.
Si è infatti riunito il Tavolo di confronto permanente con le associazioni LGBT+, che ha visto la partecipazione di oltre 30 rappresentanti delle associazioni LGBT nazionali, con il coordinamento di Angelo Schillaci, la presenza di Monica Cirinnà, Alessandro Zan, Laura Boldrini, Sergio Lo Giudice e Camilla Sgambato, responsabile scuola in Segreteria nazionale.
Grazie al confronto – come sempre trasparente, onesto, serrato – abbiamo preso la spinta per proseguire, anzitutto, il cammino verso la rapida approvazione della legge Zan: molte delle associazioni presenti hanno riconosciuto che si tratta di un testo avanzato e tutte ne hanno auspicato l’approvazione da parte del Senato senza modifiche. Si tratta adesso di lavorare insieme, a partire da gennaio, per ottenerne la calendarizzazione rapida. L’approvazione della legge è un obiettivo primario per il Dipartimento Diritti del PD: per questo ci sarà massimo impegno da parte di Monica Cirinnà per sensibilizzare il gruppo PD al Senato in questo senso. Sarà allo stesso tempo necessario il massimo sostegno dall’esterno, con una vasta mobilitazione delle associazioni.
Si è poi parlato anche di altro. Grazie alla presenza di Camilla Sgambato ha preso vita “una stretta collaborazione tra il Dipartimento Diritti e il Dipartimento Scuola, con la costituzione di un tavolo su “Scuola e diritti”, con la partecipazione decisiva delle associazioni LGBT+: un intreccio fondamentale per costruire un ambiente culturale inclusivo e refrattario a discriminazioni e violenza, a partire appunto dalla formazione scolastica“.
Sono poi stati impostati i lavori dei prossimi mesi, con riunioni del tavolo più frequenti e concentrate su temi specifici: “nell’immediato, una riunione sull’autodeterminazione dei corpi (a partire dalla piena garanzia del diritto all’identità di genere per le persone trans*) e una sulle questioni legate alla tutela della vita familiare delle persone LGBT+“.
“L’auspicio“, si legge sulla pagina FB Dipartimento Diritti PD, “è che il tavolo possa essere non solo una sede di confronto, ma un luogo di elaborazione politica, tramite il quale offrire al Partito democratico elementi e strumenti per adottare una proposta politica il più possibile avanzata sui diritti. Noi ce la metteremo tutta, con la piena fiducia nella capacità della nostra comunità politica di aprire una discussione seria, informata e non ideologica su temi che non possono più attendere. O meglio, che non possono più attenderci!“.
Alle parole tutti noi ci auguriamo che possano seguire i fatti. Il prima possibile, perché non c’è davvero più tempo da perdere.
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