I catto-integralisti dichiarano guerra alla registrazione delle Famiglie Arcobaleno nei comuni: “Basta bugie nelle anagrafi”.
Dopo il famigerato bus arancione “no gender”, sguaiatamente chiamato “Bus della Libertà”, gli omofobi di CitizenGo e Generazione Famiglia avrebbero già presentato cinque esposti in procura contro altrettanti casi di registrazione di bambini delle famiglie arcobaleno da parte di alcuni sindaci italiani.
L’annuncio ufficiale, arrivato stamattina, ha goduto purtroppo della ribalta del Senato, dove diversi esponenti del centrodestra hanno avallato l’iniziativa, a partire da Simone Pillon della Lega e Maurizio Gasparri di Forza Italia.
L’offensiva giudiziaria di CitizenGo risponde agli atti di registrazione dei bambini con due mamme o due papà iniziati a Torino dalla sindaca Chiara Appendino e poi ripresi in altre città d’Italia, per quella che è stata definita “Primavera Arcobaleno”.
Secondo il movimento catto-integralista sarebbe in atto un “tentativo di manomettere l’ordinamento giuridico italiano con queste iscrizioni, al fine di sdoganare anche in Italia le pratiche di procreazione medicalmente assistita eterologa per le coppie lesbiche e gestazione per altri per le coppie gay”.
Restano tutta un’altra faccenda invece i casi in cui un primo cittadino trascrive un atto di nascita straniero relativo a una famiglia omogenitoriale nel nostro Stato Civile, che non sono aggredibili da esposti disumani come quelli annunciati oggi.
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