Il ragazzo era stato frustato dal padre (per aver scaricato Grindr) e ora dovrà scontare 18 mesi di carcere. Lo ha deciso il giudice Marcus Pilgerstorfer, dopo aver sentito la testimonianza del ragazzo e la ridicola scusa dell’uomo, secondo il suo legale un “padre amorevole”. Un padre amorevole che però non ci ha pensato due volte, e ha ordinato al figlio gay di spogliarsi e lo ha frustato con un cavo della televisione.
L’uomo, il cui nome è rimasto segreto per proteggere l’identità del figlio gay, aveva chiesto in prestito il cellulare al ragazzo, scoprendo appunto la app e foto di ragazzi. Lo ha affrontato la sera stessa, e la mattina dopo, quando lo ha fustigato chiamandolo “gay” e “donna”.
Solo quando è arrivato a scuola, i professori e gli amici hanno notato che qualcosa non andava. Insistendo, il ragazzo ha raccontato tutto, facendo intervenire la Polizia.
La difesa del padre su quanto fatto al figlio gay
L’ingrato compito di difendere il padre omofobo è capitato a Kevin Hopper. Nella sua difesa, ha tentato di far passare l’uomo come un “padre amorevole”, che ha addirittura sostenuto suo figlio. Ma aveva solo qualche problema con le foto trovate sul cellulare.
Hopper ha continuato, spiegando: “Non sono state le immagini né nient’altro a indurlo a mettere in dubbio la sessualità di suo figlio“. Ma, continua: “Era stato di supporto. Il fatto che ora abbia perso il contatto con suo figlio gli ha spezzato il cuore. Il rimorso che ha mostrato è genuino“.
Ma come può un padre dimostrarsi di supporto ed essere pentito, se solo per un’applicazione ha finito per frustare il proprio figlio? Tutto questo è avvenuto a Plymouth, nel sud-ovest dell’Inghilterra, dove l’omosessualità è ampiamente accettata.
Chara la decisione del giudice: la reazione violenta è nata nel momento in cui l’uomo ha scoperto l’omosessualità/bisessualità del figlio.
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