Ha fatto il giro d’Italia quanto incredibilmente avvenuto al liceo Giulio Cesare di Roma, dove una preside, durante la Settimana dello Studente, ha vietato corsi extra-scolastici legati all’identità di genere e aborto.
La preside Paola Senesi, intercettata da LaRepubblica, ha spiegato che il “programma è stato approvato dal collegio docenti dopo ampia discussione”. Peccato che 40 professori del liceo abbiano scritto e firmato una lettera in cui negano pubblicamente questa ricostruzione. “Non eravamo al corrente nè della presentazione di quei corsi da parte dei ragazzi, nè della censura da parte della Dirigente. Ha agito in autonomia”. Una professoressa, intercettata da LaRepubblica, ha precisato come “la nostra scuola non è questo. Negli ultimi anni abbiamo portato avanti iniziative sulla disparità di genere, progetti di successo che la preside non ha esitato a sponsorizzare. E questo ci addolora ancor di più. Siamo tutti liberi di pensarla come vogliamo privatamente, ma imporre le proprie idee, senza nemmeno assumersene le responsabilità, vuol dire venire meno ai ruoli istituzionali e educativi della scuola. E noi docenti avremmo voluto essere coinvolti per discuterne e armonizzare”.
La bufera politica è presto esplosa, anche perché la preside Senesi avrebbe approvato alcuni corsi proposti da alcuni adolescenti di estrema destra, da Blocco Studentesco a Generazione Popolare, su cui proprio i professori avevano avuto da ridire. La preside sarebbe inoltre ‘recidiva’. Come si legge sempre su LaRepubblica, l’11 settembre scorso Senesi avrebbe fatto da relatrice a Generazione Popolare, movimento giovanile di destra, mentre nel 2020 avrebbe fatto seguire ad alcune classi un corso Pro-Life del centro studi MinasTirith, che “promuove, diffonde e valorizza la cultura identitaria, popolare e conservatrice incentrata sul rispetto della dignità umana, della persona dal concepimento al fine naturale”.
Neanche a dirlo, le associazioni Pro-Life hanno osannato la preside, duramente criticata invece dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Partito Gay e da Arcigay. Nicola Fratoianni di LEU, vicepresidente della commissione di Cultura di Montecitorio, ha annunciato “un’interrogazione parlamentare affinché l’Ufficio scolastico regionali verifichi il comportamento della dirigente”.
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